martedì 5 dicembre 2017

L' Accolita Dei Rancorosi - Vinicio Capossela



Camminan di bolina al freddo di prima mattina legnosi nei pastrani come talpe dentro brache di fustagno occhi crepati, vene aguzze maculati denti neri di tabacco barbe di setola e allumina anche l'alba che li coglie livida di bardolino porta rispetto e fa un inchino Accolita di rancorosi settimini cuspidi e tignosi persi nella vita come dentro una corrida intrappolati tra melassa e baraonda Accolita di rancorosi gelosi, avvelenati, sospettosi incazzosi dentro casa compagnoni fuori in strada ci intendiam solo tra noi! ringhiosi che rimangon sempre soli gli ingrati se ne vanno noi restiamo e ci teniamo la ragione La baraonda s'alza allegra come l'onda e tutto sprofonda nel nettare del vin brulè alla morte fan la corte ebbri di guai inguaiati dalle femmine inchiodati sulla croce e ruggiscon di Rancor RANCOR RANCOR Musso, Musso liscio e busso passa appresso carica a bastoni cala l'asso piglia, strozzo smazza il mazzo Cavallaro fuman trinciato forte Joe Zarlingo fa le carte bestemmia in mezzo ai denti tira a fottere i compari bastardi si deridono tra loro cirrotici, diabetici nemici dei dottori sputan sulla terra dove andranno sottoterra accolita di rancorosi settimini cuspidi e tignosi persi nelle vita come dentro una corrida intrappolati tra melassa e baraonda Accolita di rancorosi camerati ruvidi e grinzosi accaniti nel lavoro sparagnini con la prole, spendaccioni con le troie demoni rapaci sputan sulla terra dove andranno sottoterra!!!

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