martedì 1 agosto 2017

I signori della cenere - Tersite Rossi

se qualcuno cerca un romanzo dove ci sia sesso, droga e rock and roll, ecco il romanzo adatto.
ma il libro non parla di sesso, droga e rock and roll, se non di striscio, parla d’altro.
ci sono 400 pagine per arrivare a capire il disegno del mondo che fa Tersite Rossi, si parte da molto lontano, come sempre il futuro e il presente appaiono camminando sulle gambe del passato, che si può far finta d’ignorare, ma non funziona.
se noi siamo come nani sulle spalle di giganti (come diceva Bernardo di Chartres) è vero anche che l’ombra del passato non sparisce mai.
c’era una volta un mondo, quello della Dea Madre, protagonista del libro, che Marija Gimbutas ha chiamato “società gilaniche, sincrasi coniata proprio per rappresentare il grado di assoluta parità tra i sessi in cui queste società (diffuse, all’epoca, in buona parte del Mediterraneo) erano organizzate” (da qui e da qui).
le società gilaniche vennero sostituite da società in cui il sesso maschile diventava predominante e padrone, un po’ come oggi, no?
il mondo finanziario (protagonista del libro, Tersite si ispira a questa storia) è diventata un'arma, una continuazione della guerra con altri mezzi, un mondo solo maschile, che decide su tutto e tutti, al di sopra dei governi, che devono obbedire, o essere sostituiti.
come sa chiunque legga qualcosa quello che fa il mondo finanziario all’umanità è cronaca, non fantascienza.
appare poi un altro livello, esistono quelli che decidono tutto (quanta acqua e a che prezzo si può bere, per esempio) ma lasciamo a voi incontrare questo livello, e non è un videogioco (ecco qui un esempio).
buona lettura.




Un filo sottile lega la sorte di un rampante banchiere di Wall Street, un taciturno ragioniere di provincia e un'inquieta antropologa alla ricerca di un'amica scomparsa, e di se stessa. Un filo che si srotola e tesse un'avventura che costringe i protagonisti - popoli antichi, monaci guerrieri, uomini d'affari senza scrupoli e intellettuali ambigui - a interrogarsi sull'origine dei sentimenti umani più profondi, l'amore e l'odio. Un filo a cui si aggrappano uomini e donne stritolati dalla crisi economica d'inizio millennio, agli albori della guerra più sanguinaria di tutti i tempi. Un filo tirato dal potente Dio del Cielo e dalla benigna Dea della Terra. E dal quale tutti noi siamo inestricabilmente avvolti. Ma qual è il segreto della Grande Madre custodito dalla Sacerdotessa? Perché qualcuno è disposto a uccidere pur di eliminarne la memoria? E quale relazione esiste tra l'attacco dei seguaci del Cielo a quelli della Terra e il più grande crimine compiuto dopo la Seconda guerra mondiale? Poche risposte, per troppe domande. Eppure, basterebbe guardarsi alle spalle. Per capire quando, e come, è cominciato tutto.

…I signori della cenere è un libro complesso, che sovrappone diverse tematiche letterarie e che racconta le storie di Lorenzo, rampante banchiere di Wall Street italiano di origine, di Aldo, cinquantenne ragioniere milanese licenziato e di Petra, commessa in profumeria per bisogno e antropologa per studi, alla ricerca di se stessa e di un’amica scomparsa. Tre persone che più diverse tra loro non potrebbero essere. Tre protagonisti: un banchiere, un ragioniere e un’antropologa legati per puro caso da un sottile filo che li coinvolgerà in una gigantesca avventura. Un filo che srotolandosi li costringerà a fare i conti con usanze di antichi popoli, con monaci guerrieri, con uomini d’affari con la pelliccia sullo stomaco, vera razza criminale. Un filo che sarà fatale per Aldo, che costringerà Lorenzo a scalare il sistema dall’interno nell’intento di abbatterlo prendendo la scorciatoia d’obbligo di arrivare ai vertici della Banca mondiale e Petra a impersonificare la nuova Sacerdotessa della grande Dea Madre per rivelare il suo segreto ai popoli.
Un filo a cui si attaccano gli uomini e le donne in preda alla spaventosa e disastrosa crisi economica d’inizio millennio, agli albori di una nuova guerra che si rivelerà la più sanguinaria di tutti i tempi, e a interrogarsi sull’origine dei sentimenti umani più profondi: l’amore e l’odio. Siamo tutti degli insulsi burattini prigionieri dei fili tirati dal Dio del Cielo e dalla Dea della Terra? Fili che legano e coinvolgono ogni persona. Chi o cosa si nasconde davvero nella setta dei monaci guerrieri? Qual è il potente segreto della Grande Madre custodito dalla Sacerdotessa? Perché si è disposti a uccidere pur di eliminarne la memoria? E qual’ è il punto in comune tra l’aggressione dei seguaci del Cielo a quelli della Terra e il più grande crimine compiuto dopo la Seconda guerra mondiale? Poche e brutte risposte per troppe domande. In realtà basterebbe guardare dentro e dietro di noi e per capire quando, e come, tutto sia cominciato…
Un’ardita storia di fantapolitica che deve far riflettere.

Inesorabile, amaro, controverso. I signori della cenere, edito da Pendragon, è un libro “forte”, violento e penetrante come solo la vera narrativa d’inchiesta può essere, e deve essere. Colpisce dritto al cuore del lettore, che vede scardinate una dopo l’altra le sue piccole certezze, distrutta la sua rassicurante ragnatela d’indifferenza, per piombare in un mondo oscuro, dove le peggiori nefandezze diventano l’indegna cartina tornasole della natura umana.
L’obiettivo è la lucida indagine alle radici del male che avviluppa l’umanità dalla notte dei tempi, riproducendosi nelle diverse epoche della storia come un gigantesco mostro multiforme.
E gigantesco, bisogna dirlo, è anche il lavoro che ha impegnato il collettivo di scrittura Tersite Rossi, a cui si deve l’imponente dispiegamento di materiali e personaggi, il banchiere squalo, l’antropologa insoddisfatta, il ragioniere licenziato, figure dalla straordinaria carica emblematica che riflettono le contraddizioni e le distorsioni di questa difficile contemporaneità

In nome della cenere, del nulla che rimane nell’animo di quel pugno di omuncoli potenti, ricchi e svuotati da ogni sentimento, abili sfruttatori e commercianti di morte. Lorenzo, Aldo e Petra. Buio, penombra e luce. Vittime e carnefici di un sistema avido e distorto, lucido di follia. Consapevoli nei limiti del loro lato umano, di quanto sta accadendo, travolti dagli eventi che loro stessi hanno contribuito a creare. Diversi e lontani, ma al centro di tutto, al di là dei principi, della coscienza, della parola data. Costretti a proteggersi, anche da loro stessi. Parti dello stesso universo che si completano, senza mai esprimersi del tutto. Che si promettono, senza mantenersi.
Tersite Rossi, collettivo di scrittura che affronta il tema di una crisi economica globale e spaventosamente attuale, e le sue terribili conseguenze. Crisi impersonificata da tre personaggi distanti per cultura, formazione e provenienza. Protagonisti, loro malgrado, del quotidiano, legato alla loro storia personale, che inevitabilmente torna a galla, influenzando lo scorrere delle cose.
Ottimo romanzo di riflessione, denso di avvenimenti e di informazioni. Il ritmo ben sostenuto invita all’attenzione sui particolari. Immergetevi. Assolutamente consigliato.

Costruito a partire da una matrice di indagine antropologica affascinante e suggestiva, I signori della cenere è un romanzo coraggioso nel raccontare i mali del mondo e l'abiezione di un'epoca che ancora non vuole imparare dal passato e in cui chi guida il carro del progresso (progresso?) perpetua un principio immutato: i (pochi) più forti sono disposti alle azioni più turpi per mantenere il proprio potere schiacciando i (tanti) deboli. E coraggioso nell’indicare quanto “ancestrale” sia l’origine di tale attitudine dell’essere umano. È un romanzo sorprendente nell’immaginare (immaginare?) quali trame e quali oscure entità si siano celate nel corso dei secoli e si celino ancora dietro le scelte dei potenti. È un romanzo ardito e visionario nell'immaginare cosa potrebbe salvare l'Umanità. È un romanzo corale e avvincente. Fortemente politico
, anche, ma senza togliere neanche una goccia di supsense a un formidabile cocktail narrativo: personaggi forti, ritmo sostenuto, risvolti imprevedibili, marcia di avvicinamento al finale in sensazionale crescendo, chiusura a sorpresa. Trasposto per il cinema sarebbe un grande film.

Raccontando qualcosa di “incredibile” si può arrivare molto vicini alla verità. E questo è il potere che custodisce chi scrive narrativa.

Il romanzo ha la forza di una tragedia  classica con il taglio crudo della realtà contemporanea. Corre veloce tra passato remoto e presente, tra Creta e New York, con un ritmo incalzante che non da tregua al lettore. Il susseguirsi di fatti collocati temporalmente e geograficamente rende molto vivo e reale il racconto. La narrazione è dura quanto la realtà dei nostri giorni, il crimine è volgare e spietato e chi lo commette non si muove per passione o rabbia, ma per un freddo e spietato piano. La spiegazione dei meccanismi economici è semplice tale da fa capire anche ai non addetti i meccanismi speculativi. Un libro che appassiona e fa riflettere, apre sguardi nuovi alla nostra società e ci interroga sul nostro modo di vivere.

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