mercoledì 9 agosto 2017

Chomsky: gli scandali di Trump sono solo una distrazione per nascondere ciò che sta accadendo dietro le quinte


“I media servono, e propagandano per conto dei potenti interessi sociali che   li controllano e finanziano. I rappresentanti di questi interessi hanno importanti programmi e orientamenti che vogliono realizzare e sono in grado di modellare e limitare la politica dei media”  (Chomsky)
Vilhelm Carlström   giugno 2017 
In “A Continuing Conversation with Geographers”, Noam Chomsky – uno degli intellettuali più influenti e rispettati dei nostri tempi – ci dice il suo punto di vista sugli scandali dell’amministrazione Trump riguardo l’incontro tra Donald Trump e un avvocato russo.
Secondo Chomsky, l’incontro dev’esser visto come una mossa diplomatica competente più che come un tentativo di collusione, e i media sarebbero di maggiore utilità al pubblico se si focalizzassero su ciò che sta realmente accadendo dietro le quinte del “reality show” americano più popolare.
Ciò che sta avendo luogo è un’operazione sistematica organizzata in due livelli.
Uno di questi livelli è costituito da Trump, Bannon e gli sforzi compiuti. Perché il pubblico rimanga sempre aggiornato, che segua tutti i sottotitoli delle news, in un susseguirsi di gesti folli per catturare l’attenzione e l’intento è quello di non lasciare il tempo di metabolizzare le cose, così “Dopo, se ne dimenticheranno comunque”.
Le  insignificanti  debolezze dell’amministrazione Trump su cui i media insistono servono come distrazione mentre i “selvaggi” repubblicani portano avanti i loro biechi piani.
“Mentre l’attenzione generale è focalizzata su questo, i repubblicani di Paul Ryan, che sono, a parer mio, il gruppo più pericoloso e barbaro del paese, sono impegnati a implementare i programmi di cui stanno parlando tranquillamente da anni. Programmi davvero selvaggi, che hanno obiettivi molto semplici. Uno di questi è l’assicurare favoritismi ai ricchi e potenti al di là di ogni sogno di avarizia, e [due], dare un bel colpo in faccia a tutti gli altri, e sta succedendo passo dopo passo proprio dietro discorsi roboanti.”
Come prova, Chomsky indica la configurazione del gabinetto:
“Date uno sguardo al gabinetto. È stato progettato in questa maniera. Ogni suo funzionario è stato scelto per distruggere qualsiasi cosa di umana importanza in quella parte del governo. È così sistematico che non può trattarsi di qualcosa di imprevisto. Deve essere stato programmato prima, in qualche modo. Ma dubito che sia stato Trump a farlo, dato che la mia impressione è che la sua unica ideologia sia “me stesso”. Ma chiunque stia lavorando a ciò, sta facendo un buon lavoro, e i Democratici stanno cooperando- in modo straordinario.”
I democratici dovrebbero tenere sotto controllo i repubblicani, ma giocando insieme nel circo dei media meritano una parte della colpa. Concentrandosi a lungo sullo scandalo russo al posto di riconoscerlo come un atto diplomatico è, secondo Chomsky, un grande errore.
“Date un’occhiata a ciò su cui si focalizza il congresso. È una delle poche cose decenti che Trump è riuscito a fare. Forse, può darsi che i membri della sua squadra di transizione abbiano contattato i russi. È una cosa negativa? Un ambasciatore in Russia, Jack Matlock ha di recente espresso nel suo blog che “è esattamente ciò che si dovrebbe fare. È il lavoro degli ambasciatori e dei nuovi diplomatici. Ci sono problemi seri e tensioni di cui si desidera parlare per vedere se si possono risolvere in qualche modo” e nel frattempo accadono tutte queste cose e non si dice niente a proposito.”
Le conseguenze? Tutto viene distrutto mentre si guarda da un’altra parte.
“Insomma, lasciando al gruppo  Bannon-Trump il controllo di ciò che viene trasmesso al pubblico, vengono fuori cose pazzesche sulle intercettazioni: ”Ha veramente commesso un crimine Susan Rice?” Qualunque sia il domani, nel frattempo le parti della struttura governativa utile all’umanità e alle generazioni future sono state distrutte in modo sistematico, e con pochissima attenzione.”

(Trad. Miriam Zatari – Invictapalestina.org)


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