martedì 28 febbraio 2017

La guerra sarà pace

un testo del 1973 ripreso da Grégoire Chamayou(*):

Come la guerra aerea è seguita alla guerra terrestre, una nuova forma di guerra sostituirà la guerra aerea. Noi la chiamiamo la guerra a distanza. […] La guerra a distanza si basa sul concetto fondamentale del sistema con pilota a distanza […] Il veicolo che si trova a distanza riceve le informazioni attraverso sensori installati a bordo.
[…] Le caratteristiche della guerra a distanza possono anche servire a ridurre al silenzio i critici che vorrebbero opporsi alla guerra. Non ci sarà nessun soldato americano ucciso in combattimento o fatto prigioniero di guerra. I giocattoli non han no madri né mogli che si mettono a protestare contro la morte. La guerra a distanza ha un buon mercato. Quelli che criticano le spese di guerra e l’inflazione non avranno motivo per protestare. Grazie alle sue capacità di uccidere con precisione, la guerra a distanza non rovinerà l’ambiente. Gli ecologisti non avranno motivo di protestare […] E così di seguito.
Il solo motivo che resterà a coloro che saranno ancora determinati a protestare sarà la morte e l’assoggettamento di queste genti che l’esercito americano chiama «comunisti», «niaoukès» o semplicemente «il nemico». Ma certo, per l’esercito americano, il mondo intero è un nemico potenziale. […] Ogni differenza tra la guerra e la pace se ne andrà in fumo. La guerra sarà la pace.

(*) Gregoire Chamayou è autore di «Teoria del drone», appena pubblicato in Francia, che si chiude con «La guerra sarà pace», un testo pubblicato nel 1973 da giovani intellettuali statunitensi impegnati nel movimento contro la guerra in Vietnam…

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