martedì 6 dicembre 2016

Renzi, me ne vado ma torno, appunti sul post-referendum - bortocal


Ma non doveva non solo dimettersi ma lasciare la politica?
E invece rieccolo.
Totalmente inattendibile, totalmente bugiardo, totalmente incapace di capire che la prima qualità di un politico è o dovrebbe essere la trasparenza verso gli elettori.
A proposito. Qualcuno ha notato che l’Agnese, la moglie di Renzi, assomiglia sempre di più alla moglie di Fantozzi?
Solo per segnalarci che anche il marito in fondo è fantozziano?
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1. Renzi ha perso, ma ha anche vinto. Lo dicevo ieri in un post veloce e un poco criptico, e raccomandavo di non farglielo sapere. Ma il ragazzo ci è arrivato da sé.
Dico anzi che è  la seconda vittoria di Renzi, dopo le europee del 2014, e più  grande.
Lì aveva avuto il 41% del 50% circa dei votanti o poco più,  in fondo un’inezia e costruita con gli 80 euro, sai che risultato.
Qui ha avuto il 41% del 70% dei votanti e su un tema alquanto astratto. Non solo i voti sono di più, ma ha motivato la sua base, anche se con un discorso palesemente farlocco, quello della modernizzazione e della velocità.
Vallo a spiegare che la modernizzazione renzina è  la DC trasformata in  un incubo, e che per la sua politica mancano le basi economiche.
E che il culto della velocità  è  futurista, quindi un pochino fascisteggiante.
Come la rottamazione e il culto della giovinezza del resto, o eterno mussolinismo latente in Italia.
Da aggiungere ancora che questa volta i voti Renzi li ha avuti senza la sinistra Demokrat.
Insomma, da un certo punto di vista un trionfo addirittura.
Il partito di Renzi è nato col referendum e rischia di essere il più forte d’Italia. Anche se non tutti i si al referendum sarebbero poi si anche al partito di Renzi.
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Ma la storia e i media sono ingiusti e bugiardi.
A proposito, avete visto che catastrofe per i mercati la vittoria del NO? Meno 0,2% alla borsa. E io credo che se avesse vinto Renzi sarebbe andata peggio.
e quindi niente di strano se il falso trionfo delle europee è sui media un trionfo intero e il mezzo trionfo vero di oggi è una sonora batosta.
Come mai? Ma la colpa è  soltanto di Renzi.
Renzi non è  un politico vero, è  un giocatore d’azzardo. Ha impostato il referendum sul Renzi contro tutti.
DOVEVA perderlo. Era sbagliato lo strumento.
Adesso rilancia, o vorrebbe rilanciare, se glielo lasceranno fare.
Di nuovo Renzi contro tutti, ma alle politiche questa volta.
E qui il gioco gli potrebbe riuscire sul piano del consenso.
Anche grazie a qualche trucco elettorale.
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Ma non gli può riuscire sul piano dei poteri reali, direi io.
Il suo mentore principale, Marchionne, ha le sue gatte da pelare ora che l’elezione di Trump lo sta mettendo fuori gioco.
Il debito strangola il paese reale e Renzi ha continuato a crescerlo con risultati nulli perché  ha distribuito soldi in funzione del consenso e non del rilancio produttivo.
L’Europa ovviamente se ne preoccupa. All’interno della linea politica di destra che la guida attualmente è dunque favorevole a Renzi, ma non può sostenere fin in fondo una linea di scelte suicide che rischia di pagare anche lei.
Insomma, nonostante tutto la vedo male per l’azzardo di Renzi.
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2. Renzi ora vuole le elezioni subito.
Con l’Italicum, che aveva appena promesso di rottamare.
A Cuperlo, o Cu-pirla, piuttosto.
Bravo, bravissimo, Renzi.
Anche Grillo vuole lo stesso adesso. Anche lui non ha ancora finito di parlare di proporzionale che si è  precipitato sulle elezioni comunque. Anche con un italicum  palesemente incostituzionale come il porcellum.
E io, non ho sempre sostenuto che le elezioni andavano fatte su io dopo la sentenza del gennaio 2014 che dichiarava illegittimo il parlamento eletto con il Porcellum? Che cosa è  cambiato?
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È  cambiato che le elezioni nel marzo 2014 si sarebbero fatte con la legge elettoralee costituzionale che sarebbe risultata dalla sentenza della Corte, oggi si farebbe con la legge truffaldina fatta da Renzi a immagine e somiglianza del Porcellum.
Quindi le elezioni con questa legge NO è poi NO, per dio!
Siamo tornati indietro di due caselle, al gennaio 2014 esatto, di due anni persi con Renzi, nel gioco dell’Oca che ha imposto al paese (e non sto parlando della Boschi, adesso).
Occorre aspettare la sentenza della Corte Costituzionale a gennaio, vedere se esce una legge elettorale di risulta, e poi davvero andare a votare subito dopo.
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Ma il Senato? Il Senato che resta, che dà la fiducia e per il quale Renzi lo sprovveduto non ha fatto legge elettorale, tanto era sicuro che gli italiani bamba avrebbero votato per abolirè quello elettivo?
(a proposito, e come la mettiamo con le province, ora che sono rimaste in Costituzione e Renzi le ha già  abolite di fatto?)
Ma è proprio l’errore marchiano di non avere fatto legge elettorale per il Senato che ci salva!
Il Senato non darà la maggioranza alla minoranza più  forte, come la Camera di Berlusconi (porcellum) e quella di Renzi (italicum).
Aberrazione della democrazia.
Il Senato costringerà i partiti politici a trovare un accordo che rappresenti davvero la maggioranza o almeno quasi degli elettori.
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Sarà la maggioranza di un accordo tra Berlusconi e Renzi?
Possibile.
Oppure quella di una desistenza sotto traccia fra Grillo e Salvini-Meloni che porti al potere i Cinque Stelle?
Possibile anche questo, e in nessuno dei due casi siamo messi molto bene.
Oppure il paese comincerà  a fare un bagno di realtà  è troverà un nuovo leader con la testa sulle spalle?
Vedremo, a ogni giorno la sua pena.
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Per ora qualcuno fermi Renzi, anche con la camicia di forza, se occorre.
Abbiamo una finanziaria da fare e l’Unione Europea chiede giustamente di rivedere quella demenziale proposta da Renzi.
E una legge elettorale da rifare, se la Corte Costituzionale deciderà cosi’.
Ha da passa’ a’ nottata…
Una nottata che si chiama Renzi.
Ma non illudiamo che sia già passata.

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