domenica 7 agosto 2016

La ballata del pugile suonato - Gianni Brera

alla fine della guerra Claudio Orsini (Gugia) cerca di sopravvivere, fra partigiani, tedeschi e fascisti.
incontra anche la moglie, una proprietaria che aspettava un uomo per gestire le terre, e avere degli eredi.
libri avventuroso, politico, erotico, di uomini e donne, e preti, dove si mangia e si beve (e sembra di sentire gli odori e i suoni), dove Gugia cerca, e trova, la sua strada.
è davvero una bella storia, e un bel leggere.
buona lettura - franz







...E’ difficile riassumere in modo onorevole questa storia dal gusto antico, così piena di paesaggi e di persone, di umori e avvenimenti. Una storia davvero buona da leggere e immaginare. Gianni Brera, che aveva la capacità di descrivere un evento sportivo come fosse un’avvincente capitolo di un bel romanzo, ci mostra i luoghi della sua infanzia così come li visse a San Zenone, in riva al Po, chiamandolo col nome di Pianariva, popolandoli di figure ricche di sentimenti e di emozioni, arrivando a farci assaggiare i piatti poveri dell’epoca, tracannare del loro vino, indispensabile più dell’aria e del tabacco. Il fiume, il Po, è una presenza costante, ingombrante e necessaria durante tutto l’arco di vita dell’uomo e del libro. E Brera ci prende sottobraccio, portandoci sulle rive sabbiose, elencandoci i pesci piccoli e grossi che sfrigoleranno di lì a poco sulle braci improvvisate di un bivacco clandestino. Così, ci sembra veramente di vedere il Gugia arrivare in bicicletta, scendere con un balzo ed entrare nella casa di Celeste, la ragazza dal bel corpo ma dal dentone enorme e mai curato tanto da deformarle il labbro, per iniziarla ai piaceri del sesso da troppo tempo rimandati. E poi la guerra, altra costante minacciosa e implacabile, ci porta a seguire la sua vita sballottata tra fascisti e partigiani, che di lui vedranno sempre o il traditore o il famoso campione di pugilato, esempio di virilità e di resistenza. Eppure il Gugia non sarà mai del tutto né dalla parte di questi né dalla parte di quelli, troppo impegnato a schivare ganci invisibili, inesistenti dritti al mento, immaginari colpi bassi. Un’autodifesa ereditata dai tanti combattimenti, vinti sì, ma a quale prezzo, che gli hanno regalato questa reazione incontrollabile, che gli fa alzare la guardia e puntare il piede sinistro ogni volta che si sente in pericolo.
da qui

...La storia di Claudio Orsini, ex-pugile rimasto un poco rintronato dalle botte prese nella sua breve e pur fulgida carriera, della sua donna Celeste Achilli, brutta ma buona di corpo e di rendita, e degli altri personaggi del romanzo, ambientato sul finire della seconda guerra mondiale, è tra le più sorprendentemente belle e divertenti che si possano leggere, animata, fremente, in certi tratti quasi a luci rosse (d’un sesso nostrano, molto contadino e dunque molto poco immorale perché istintivo e spontaneo) eppure costantemente delicata nel suo svolgersi. Consigliabilissima, insomma, anche per conoscere e apprezzare un misconosciuto scrittore italiano, certo uno dei più grandi giornalisti italiani se non il più grande, che merita una simile considerazione anche letteraria.
da qui


gianni brera è stato probabilmente il più grande giornalista sportivo italiano. lo dico basandomi sulla fiducia e sulla consuetudine, visto che ho potuto leggere ben poco di lui per motivi anagrafici. per quanto quel poco che ho letto ha cementato questa convinzione: una lingua formidabile, irrequieta e liquida al servizio di idee mai banali.
la sua prosa, invece, non l'avevo mai affrontata, e ho fatto male. la ballata del pugile suonato è un romanzo eccezionale, una strepitosa storia picaresca ambientata negli ultimi giorni di guerra in lombardia, in cui il bene e il male confondono le proprie identità e le proprie ragioni, dove tutto è più nebuloso di quanto sembri e dove prendono posto personaggi incredibili come il gugia, il pugile suonato, ma anche enrico "cantattiù" e le donne, da luisina a celeste.
e anche qui, al cospetto di un intreccio ben costruito, la lingua la fa da padrona: parole desuete e/o inventate creano spazio ad invenzioni letterarie dissacranti e geniali, per una scrittura quanto mai moderna, nonostante il libro sia stato scritto più di 30 anni fa.
recuperare tutto il brera letterario diventa un obbligo morale.


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