domenica 22 maggio 2016

Scuole aperte d'estate, che idea geniale! - Antonella Currò



Come mai nessuno ancora ci aveva pensato? Eppure non c'è alcun problema: le nostre scuole sono attrezzatissime contro l'afa estiva, abbiamo personale ata in abbondanza per poterle aprire, chiudere e pulire, abbiamo fondi a perdere per pagare il lavoro extra dei docenti, abbiamo attrezzature ludico-ricreative adatte allo scopo e infinite risorse extradidattiche da proporre ai ragazzi ivi parcheggiati perché in realtà non di scuola trattasi ma di attività da oratorio, Grest o ludoteca, dal momento che i ragazzi che abbandonano la scuola lo fanno non perché vivono in quartieri ghetto e in scuole fatiscenti, non perchè hanno famiglie disastrate alle spalle, non perché nelle scuole hanno tagliato il personale qualificato e le risorse per aiutarli a recuperare il loro disagio, ma perché non li facciamo disegnare, giocare, recitare, cantare e ballare!
Allora genitori di ragazzi difficili, invece di condividere finalmente un po' di tempo con loro e aiutarli a sentirsi più amati e compresi, se proprio non sapete dove scaricarli d'estate, mandateli a squagliarsi a scuola dove, sotto l'occhio vigile di un' animatrice a costo zero, sfogheranno le loro frustrazioni in attività ludico-creative che faranno di loro, sicuramente, alunni modello l'anno successivo, quando dovranno lasciar la palla e la chitarra per riprendere in mano libri e penne!
E voi docenti non vi allarmate, la richiesta è volontaria e in cambio ci sarà un "modesto" compenso (se lo dicono loro figuriamoci!) , avrete l'opportunità di fare un'esperienza nuova e arricchente (moralmente ovvio), sarete gratificati dal vostro nuovo ruolo di baby-sitter/animatore e vi basterà la soddisfazione di aver contribuito a combattere la dispersione scolastica senza far spendere un euro al vostro caro ministro che, mentre voi butterete sangue e sudore nelle vostre scuole/saune, sarà beata sotto l’ombrellone a godersi i frutti ed i consensi della sua ennesima genialata!

3 commenti:

  1. io guardo con commozione e rimpianto al mio passato, quando i pomeriggi (elementari e medie) erano tutti liberi, senza scuola. una vera liberazione per tutti . compiti ma poi il tempo libero. il cortile. e lo dico da ragazzino che è cresciuto insieme a tanti altri in una zona proletaria, con gente che si bucava a mezzo metro di distanza, ladri, eccetera. ma i pomeriggi liberi erano fantastici. compresa l'estate senza insegnanti, professori, educatori, animatori, presidi, custodi, bidelli, carcerieri fra i piedi a rompere i coglioni.
    a me la storia che la scuola sia diventata così (falsamente) centrale e onnipresente, come tempo risucchiato, nella vita degli esseri umani mi toglie il fiato.

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    1. anch'io ricordo che era la libertà.
      l'estate e le sere senza nessuno che ti obbligasse a niente.
      sapevamo che dovevamo studiare, e però potevamo passare ore, fino al tramonto, a giocare a pallone, nei campetti di strada, o a casa di un amico ad ascoltare Lucio Battisti, all'inizio degli anni '70, o scoprire la piccola città bastardo posto, e poi scoprire i libri, a leggere quello che neanche pensavamo potesse esistere, e mille altre cose, tra cui annoiarsi, e ascoltare e ridere per ore con Alto Gradimento.
      ci vadano loro nelle scuole aperte d'estate...

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    2. e infatti quando torno da mio padre e vedo nel pomeriggio il cortile vuoto perchè tutti sono a scuola o in qualche attività ricreativa "organizzata" mi viene da piangere. viene a mancare anche quel salutare scontro generazionale con gli adulti, anche goliardico, nel senso buono del termine, costruito per strada. invece ora è solo abbruttimento, disinteresse.

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