venerdì 8 gennaio 2016

succede a Colonia, racconta bortocal

iSternet e le donne di Colonia


la vicenda delle donne di Colonia e’ surreale.
nessuna notizia sulle cosiddette violenze di massa si poteva leggere sulla stampa tedesca online l’1 gennaio, e fin qui direi che la cosa puo’ anche passare, considerando i tempi e il giorno festivo.
passiert, cioe’ si adatta, poco, a quel che e’ successo dopo, pero’, anche il primo rapporto della polizia locale sull’andamento dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno: diceva che tutto stava andando bene.
ma il silenzio dei media del 2 gennaio?
che continuavano ad ignorare del tutto quella che secondo alcuni e’ stata addirittura un’azione organizzata, e non una banale sequenza di eccessi quasi sempre modesti da parte di ragazzotti eccitati e un poco bevuti.
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e’ stato il tamtam dei social media a creare il terremoto cominciato il giorno successivo, quando e’ apparsa, in forma ancora prudente, la prima notizia ufficiale.
da questo momento ho assistito con sgomento all’improvvisa esplosione di un delirio di massa che, con mia ingenua sorpresa, ha rapidamente travolto ogni presunta razionalita` germanica, scoprendo che episodi simili erano avvenuti anche ad Hamburg e perfino nella morigerata Stuttgart (senza tuttavia raggiungere le mie finestre…).
ma ha poi trovato immediati echi e risonanza pressoche’ universale anche in Italia, scomodando i Soloni, ma soprattutto le Pizie, del nostro giornalismo (ti riferisci al grottesco articolo dell’Annunziata, ex-manifesto? ebbene si’).
insomma qualche fanciullina un po’ troppo spaventata, o forse a sua volta un po’ troppo eccitata, ha raccontato su Facebook narcisista le sue paure e il suo disgusto, e ha trasformato qualche toccacciata di troppo, istigata dall’alcool, in una specie di violenza di massa a base etnica o religiosa.
invano qualcuno si chiede, ragionevolmente: ma se c’erano tutte queste violenze, scusate, i vostri uomini tedeschi che cosa hanno fatto? sono stati a guardare?
ma adesso ogni tentativo di mantenere l’episodio nella sua piccola e un poco grottesca dimensione e’ destinato a fallire, come del resto avviene per ogni tentativo di diffondere la calma, quando tutti hanno perso la testa.
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non resta che esercitare l’arte sottile dell’umorismo e dell’ironia, sapendo che a ben poco serve, salvo che a sentirsi un poco meglio per conto proprio, nell’isolamento al quale condanna in tenere la testa sulle spalle.
aggiungero’ soltanto una riflessione sull’uso isterico di internet, che la trasforma in una pericolosissima iSternet, in particolare attraverso i social media, che sono il terreno scientificamente organizzato del trionfo della mediocrita’, dei disvalori, dei pregiudizi e dell’aggressivita’ piu’ stolida (facebook in testa, naturalmente).
la tentazione immediata e’ quella di staccarsi da questo strumento pericoloso che ingigantisce e diffonde fulmineamente ondate emotive incontrollate e grottesche, ma anche malefiche.
poi la calma subentra e con lei la riflessione che non e’ internet di per se stessa a creare questi inconvenienti gravi, ma la nostra mente, che e’ insuperabilmente individuale e collettiva, assieme.
e da cui non possiamo separarci mai, altro che nel sonno, fino a che resta senza sogni.
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che una variante di scimpanze’ cosi’ emotiva e facile al panico urlato come noi siamo si faccia passare per il culmine dell’intelligenza nell’universo, tanto da andare a cercare altrove qualche propria imitazione, aggiunge un sorriso sempre piu’ amaro.
ma forse meglio liberarlo dall’amarezza, questo sorriso, e ridere ridere senza ritegno, senza retropensieri.
una risata ci rendera’ liberi (slogan del Sessantotto francese, mi pare).


gli odori disgustosi

e’ più disgustoso l’ODORE di uno stupro oppure l’ODORE di un linciaggio?
sono costretto a pormi questa domanda, ma non so dare una risposta: temo pero’ che l’odore di base sia lo stesso.
il che rende comunque un linciaggio di gran lunga piu’ disgustoso di uno stupro, visto che c’e’ qualche morto in più.
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comunque, assistendo ad un perfetto linciaggio di sconosciuti dalla pelle scura via internet, classicamente scatenato da accuse di stupro oppure di abusi sessuali, ringrazio umilmente il cielo che ci ha permesso di inventare la realtà virtuale.
qui, per fortuna, neppure uno stupro virtuale ha ODORE.
non parlo poi della totale mancanza di ODORE degli stupri soltanto immaginati.

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