venerdì 31 luglio 2015

Non chiamarmi zingaro – Pino Petruzzelli

ci sono libri necessari che, come I Promessi Sposi, andrebbero letti in tutte le scuole. 
Non chiamarmi zingaro è uno di quelli, parla di cose sconosciute, è istruttivo, smonta pregiudizi, ti costringe a prendere posizione, ti fa conoscere tanti fatti e storie che sono a portata di mano, basta non girare gli occhi.
alla fine del libro incontri Mariella Mehr, e il Porrajmos.
e avrai conosciuto Dragan, Walter, Doro, Alin, Mari, Florian, Elena, Bobby, Manush, Alma, Mirko, Mauso, Adamo, Carla, Vasko, Anna, Unica, Riccardo, Marsela, Joseph e Giovanni, tra gli altri.
cerca questo libro, ti mancava - franz






è un libro itinerante che va direttamente al cuore. Racconta le storie e le tradizioni di una popolazione in fuga, da noi disprezzata ed etichettata con il termine "zingaro", che porta dietro di se' un lungo percorso di emarginazione, intolleranza e sofferenza. L'autore ci porta a conoscere questo popolo e le sue storie di vita quotidiana, raccontandoci le testimonianze degli uomini che ha incontrato nel suo cammino per le strade e i campi rom dell'Europa...
da qui

«Mi fate ridere quando vi sento dire che avete paura di noi. Ogni volta che ci fermiamo con la roulotte in una zona isolata, andiamo a dormire con la speranza che nella notte non arrivi qualche balordo a darci fuoco con una tanica di benzina. "Che facciamo stasera? ma sì, andiamo a bruciare questi zingari." Abbiamo paura. Prova a immaginare cosa accadrebbe se finissi nelle mani di un gruppo di naziskin. Mi taglierebbero a pezzi e mi metterebbero nel forno di casa. Perché devo vivere nel terrore? Per fortuna che c’è la polizia. Se non ci fossero loro non ci sarebbe più un sinto o un rom sulla faccia della Terra.»
Ecco un libro che dovremmo leggere tutti: giovani e meno giovani, di sinistra e di destra, italiani e non.
Gli zingari ci fanno paura, ce ne hanno sempre fatta, ma ora, com'é risaputo e come si percepisce benissimo anche senza guardare il telegiornale o leggere i quotidiani, la cosa, almeno in Italia, sta assumendo proporzioni enormi….


Campioni dell’illegalità, noi italiani. Ma i lavavetri no, per loro scatta la tolleranza zero. Tutti a correre come pazzi sull’autostrada, ma se un rom ubriaco provoca un incidente ecco che parte l’emergenza zingari, tutti colpevoli. Allora può essere utile saperne di più: leggere queste storie di rom e di sinti fa uno strano effetto. La zingara medico che sorveglia sulla nostra salute, lo zingaro responsabile degli antifurti di una banca (sic!), l’insegnante, i bambini che vanno a scuola (migliaia di zingari fanno gli infermieri e i fornai), il prete: realtà che sembrano straordinarie ma che appartengono alla vita quotidiana. E che Petruzzelli riporta dando la parola a loro, andandoli a trovare nelle periferie delle nostre città ma anche in Romania, Bulgaria, in Francia. Racconti di vita dura e sofferta, di miseria e di intolleranza, di forti tradizioni, diverse dalle nostre. E quindi da nascondere. L’autore ricorda anche le persecuzioni e le torture che gli zingari hanno subito in Germania e in Svizzera. Storie scomode, che nessuno vuole riconoscere, per evitare possibili risarcimenti. Chi difende gli zingari? Nessuno.


Nessun commento:

Posta un commento