mercoledì 3 giugno 2015

Tutto bene, non è successo niente di grave

Inutile negarlo. Non sono pochi quelli che pensano che i compagni di classe di Domenico Maurantonio, almeno alcuni di loro, nascondano qualcosa in merito alla tragica scomparsa del giovane studente padovano, precipitato dal quinto piano dell’Hotel Da Vinci di Milano, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio scorsi. Tanti, insomma, credono che se non altro una parte della quinta E del liceo scientifico Nievo in quei giorni in gita all’Expo non abbia ancora raccontato tutta la verità. Anche la preside dell’istituto Maria Grazia Rubini ha di recente cominciato a nutrire più di qualche sospetto nei confronti dei ragazzi, da lei stessa definiti «i figli della migliore borghesia di Padova». «Se hanno sbagliato — le sue parole — vanno compresi e perdonati». Intanto, a distanza di più di tre settimane dalla morte (per ora senza un perché) di Maurantonio, emerge un documento interessante per provare a capire il profilo dei giovani di cui stiamo parlando.
Si tratta del testo, di 58 pagine e datato 15 maggio (cinque giorni dopo la scomparsa di Domenico), con cui il consiglio di classe della quinta E, ricapitolando quanto successo nell’ultimo anno scolastico, presenta i ragazzi al prossimo esame di maturità. «La classe — scrive la professoressa di Storia e Filosofia, Anna Marcellan — ha confermato vivacità intellettuale e discrete capacità logiche, ma non sempre vi è stata la disponibilità ad un lavoro rigoroso di assimilazione e rielaborazione di quanto veniva proposto durante le lezioni. Una parte ha sottovalutato l’importanza dell’applicazione costante allo studio, confidando nelle proprie capacità di recuperare, in tempi brevi, quanto non realizzato con il lavoro quotidiano. A marzo il consiglio ha con forza richiamato gli studenti ad un impegno adeguato e costante, in modo da migliorare i risultati che apparivano inferiori alle loro possibilità. Il comportamento di una parte della classe è stato corretto — osserva la docente — mentre si è evidenziata la necessità di richiamare altri alunni alla concentrazione e al rispetto delle regole»…

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