martedì 10 febbraio 2015

GTA 5

Ogni giorno quando guardo mio figlio provo una gioia immensa, perché lui è la mia vita, ma contemporaneamente provo una sensazione di apprensione subliminare, che persiste e persiste e persiste e persiste…È come se mi aspettassi che da un momento all'altro questo suo essere felice, sereno, pieno di vita possa trasformarsi in qualcosa di brutto, possa essere sconvolto da qualcosa che nonostante i miei sforzi per proteggerlo possa sfuggire al mio controllo e possa in qualche modo danneggiarlo per sempre e togliergli la serenità. Mi sento impotente come mamma, perché da un lato vorrei controllarlo sempre ma dall’altro mi rendo conto che deve fare le sue esperienze per crescere e diventare un adulto responsabile, ma allora come si fa? Fino a dove posso interferire nella sua vita, quali sono le insidie più grandi per un adolescente, come mi devo comportare, come faccio ad essere informata sul suo mondo e intervenire prima che possa farsi del male? Come faccio ad impedirgli di venire a contatto con queste insidie? Una cosa credo di averla capita: non si può impedire il contatto ma si deve rendere capaci i ragazzi di gestire le insidie, e questo mi è stato confermato da chi si occupa proprio di questi argomenti, e questa è la storia che vi voglio raccontare.
Mio figlio Francesco ha 11 anni e come tutti i suoi coetanei ama giocare ai videogiochi. Qualche tempo fa mi ha chiesto di comprargli un nuovo gioco per la Play Station: «mamma ti prego, è un gioco bellissimo, ce l’hanno tutti, adesso è appena uscita la nuova versione, mamma ti prego, si chiama GTA V, ti prego mamma me lo compri?». Ho chiesto che tipo di gioco fosse e lui mi ha risposto: «È un gioco di corse di macchine e di inseguimenti, è bellissimo, mamma ti prego». Dato il suo buon rendimento scolastico ho deciso di esaudire la sua richiesta. Ma il gioco era esaurito e quindi abbiamo fatto una prenotazione a mia nome (serve un adulto per fare una prenotazione), abbiamo dato una caparra di 5 euro, e ci hanno detto che avrebbero mandato un sms quando fosse arrivato. A novembre è arrivato un sms «gentile cliente la informiamo che il suo videogioco GTA V è arrivato, può venirlo a ritirare presso il nostro negozio». Non so perché ma non ho detto niente a Francesco e non sono andata a prenderlo perché non avevo tempo.
Negli stessi giorni è arrivata una comunicazione dalla scuola , il 14 novembre ci sarebbe stata una conferenza a Padova per la divulgazione dei dati sul Progetto Pinocchio e la presentazione del nuovo libro del Prof. Galimberti che si occupa dei problemi delle dipendenze nei giovani e che è stato il promotore di questo progetto. Dato che mio figlio, come moltissimi altri ragazzi delle scuole padovane, ha partecipato a questo progetto (questionario somministrato ai ragazzi a scuola con lo scopo di capire quanto siano informati o abbiano effettivamente già avuto esperienza di droghe, alcool, gioco d’azzardo, scommesse, fumo….) ho deciso di andare alla conferenza perché ero curiosa di conoscere le risposte. Per fortuna! I risultati che emergono da questo lavoro sono inquietanti, quelli che noi consideriamo ancora i nostri bambini, troppo piccoli per poter neanche pensare che conoscano questi argomenti, sono in realtà molto più scaltri di noi e sanno un sacco di cose e hanno già fatto tante esperienze a nostra insaputa. È incredibile!
In quella occasione sono venuta a conoscenza di una cosa ancora più inquietante: il gioco GTA V che stavo per regalare a mio figlio, è un’istigazione alla violenza anche sessuale, al crimine e al femminicidio. Ci hanno fatto vedere un pezzetto di scena del gioco, senza audio: sconvolgente. Ci hanno fatto leggere i commenti di due ragazzini che godevano e ridevano e si compiacevano di avere ucciso una prostituta e di averle anche rubato i soldi che aveva appena guadagnato con una prestazione sessuale. Ero incredula. Ma come è possibile che esistano dei giochi simili, che delle persone possano inventare e programmare dei giochi così, e che oltretutto questi giochi possano essere messi in vendita nei negozi? Senza parlare del fatto che i ragazzi possono anche scaricarlo da internet, quindi completamente al di fuori del controllo dei genitori, molti dei quali non sanno nemmeno che questo si possa fare. Ci è stato detto che questo “ gioco” in pochi giorni dalla sua uscita nel mercato ha fatto guadagnare ai suoi produttori più di quattro volte quello che è costato per produrlo. Che schifo…

Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta fecero molto scalpore alcune pubblicazioni a fumetti horror/splatter quali Splatter e Mostri e anche alcuni videogiochi vennero criticati e censurati dal sistema, come ad esempio Carmageddon, per i propri contenuti. La storia si ripete anche oggi, con un videogioco, GTA 5, fortemente criticato per i suoi contenuti violenti dalla pediatra Sabina Salvadori in un articolo pubblicato sul blog del Corriere della Sera il 22 dicembre 2014. Ci crediate o no, GTA V è diventato un caso politico in Italia: nell'articolo infatti la pediatra chiedeva all'amica Ilaria Capua, deputata alla Camera, di prendere a cuore la questione e di affrontare in Parlamento l'argomento dei videogiochi con bollino rosso e del loro utilizzo da parte dei minori
La deputata, che ha scritto anche a nome dell'onorevole Flavia Piccoli Nardelli, ha dunque evidenziato in una missiva indirizzata al premier Matteo Renzi, il forte rischio che i minorenni possano utilizzare questi videogiochi con la compiacenza dei rivenditori senza che i genitori lo sappiano e ha insistito inoltre sulle possibili conseguenze psicologiche - ovviamente negative - che si possono ripercuotere sul minore. A tal punto viene dunque richiesta una campagna di sensibilizzazione sul tema finalizzata a informare i genitori sui contenuti dei videogiochi che i loro figli desiderano, per renderli ancor più consapevoli…

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