mercoledì 27 agosto 2014

Elogio dell'indignazione - Nella Ginatempo

Tornata da una breve vacanza, riaccendo la televisione e leggo con attenzione i giornali. Sono sconcertata dall'indifferenza con cui giornalisti veline e commentatori comunicano le cifre dei morti ammazzati in Palestina. Ogni giorno un centinaio di morti ammazzati in più. Siamo arrivati a una tregua dopo 1900 palestinesi trucidati a Gaza da Israele. 1 9 0 0 . Forse non arriva alle nostre orecchie il suono di questo numero ? 1 9 0 0 . Forse i nostri occhi non riescono a vedere le foto, i filmati ? Forse la nostra immaginazione non riesce a farci sentire l'urlo nero delle madri, a farci piangere sui poveri resti , su quegli stracci dei profughi, beffati e bombardati, su quelle pietre e case diroccate, sul sangue versato, sui bambini dilaniati. Nei telegiornali si parla ormai di tregua, forse si forse no. Nuovi aiuti umanitari, nuovi colloqui di pace. Come se volessero dire, le facce impassibili dei commentatori, la fretta burocratica con cui si chiude il discorso, che ora la rabbia di Israele si è placata, ora state buoni che si farà la pace. Ma i morti, i morti, le persone sterminate dalla ferocia criminale di Israele, i morti chi li vede, chi li piange, chi chiede sanzioni e giustizia per questo orrendo genocidio, chi denuncia Israele per crimini contro l'umanità oltre che per crimini di guerra, chi disarma Israele, chi punisce Israele, chi dice veramente BASTA ??

I notiziari dicono” finora 1900 morti” come se fosse la conta indifferente e rassegnata di uno tsunami. Invece c'è uno stato criminale e terrorista a cui è stata data dalla comunità internazionale libertà di genocidio. L'Occidente non piange questi morti palestinesi, li rimuove e non li conta più, nel senso che rifiuta di prenderne contezza. E' un processo di disumanizzazione simile a quello di Creonte , tiranno di Tebe, che si rifiutava di seppellire i cadaveri dei suoi oppositori politici e li trattava come animali. Ricordate Antigone ? Lei disobbedisce al tiranno e va a seppellire il fratello Polinice, sfidando il divieto di Creonte. Dal punto di vista mediatico oggi noi facciamo come Creonte: non rispettiamo i morti, non elaboriamo l'immenso lutto che dovrebbe accompagnarli, non ci assumiamo alcuna responsabilità politica e morale per questo genocidio. E' come se, metaforicamente parlando, li lasciassimo insepolti. Infatti giacciono insepolti nella mente collettiva dell'opinione pubblica, sempre più rassegnata all'impotenza di fronte a Israele. Peppino Impastato diceva che la rassegnazione è peggio dell'indifferenza.

Antigone, dove sei ? Vieni a scuotere le coscienze, i mass media, le istituzioni. Semina i semi dell'indignazione, fa che di nuovo le parole abbiano un senso che genocidio sia genocidio, che massacro sia massacro, che crimine sia crimine e venga perseguito. Che fine ha fatto il rapporto Goldstone su ”Piombo Fuso” ? Dov'è il processo internazionale contro Israele ? Che senso ha parlare di pace quando non c'è una guerra tra due eserciti, ma un esercito che assedia un popolo e lo stermina a puntate da settant'anni per una pulizia etnica che non ha fine..... Se riuscite ancora a indignarvi siete ancora umani. Restate umani, come diceva Vittorio Arrigoni. E se ci indignamo tutti forse troveremo un modo per uscire dall'impotenza. Potete chiamarmi antisemita, ma se le parole hanno ancora un senso io sono invece antisionista e antimilitarista.

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