giovedì 31 luglio 2014

In riva al mare – Veronique Olmi

un libro di poche pagine, insostenibile a tratti, e indimenticabile.
una madre con problemi di testa, sempre si è soli quando capita, e due bambini.
una gita in una cittadina di mare, in un periodo freddo e piovoso, per far vedere il mare ai bambini.
tutti e tre stanno nella stessa camera, in un albergo praticamente deserto, passano le ore e i giorni, i soldi in banconote sono subito finiti, restano tantissime monetine.
i bambini sono preoccupati perché non vanno a scuola, la mamma firmerà la giustificazione, piove, c’è umido, immaginate un villaggio di mare francese quando non c’è neanche il sole, state anche voi un po’ a guardare e ascoltare quella mamma e i suoi due bambini, forse li avete già incrociati altre volte, ma non ci avete fatto caso.
provate a leggere questo libro, dopo non starete benissimo, forse, anzi, di sicuro, ma è un libro necessario - franz



dice Andrea Bajani
…dopo poche pagine sono sprofondato in una lettura così forte come da anni non mi capitava di fare, in cui l’angoscia e la bellezza erano un’unica trama, e la pioggia che batte quasi tutte le pagine era una disperazione livida e al tempo stesso l’espressione di una grazia finale. La discesa verso il mare, e poi verso il baratro, di questa famiglia composta soltanto di una madre e di due bambini al seguito mi aveva lasciato senza fiato. La grandezza fatale di questa donna che annaspa nel fango di una città in cui è inequivocabilmente straniera è tragica. Il suo accanimento nel dimostrare ai suoi figli che una via per la felicità è possibile ha la disperazione di chi non accetta l’inevitabile, del gesto dell’impotente che si accanisce sul corpo di una donna. La disperazione della Rosetta o de Il figlio dei fratelli Dardenne, delle Risorse umane di Cantet, della Trilogia della città di k. di Agota Kristof…

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