martedì 31 dicembre 2013

Con Tsipras e il sud per cambiare (da un'intervista a Barbara Spinelli)

In Italia vede la prospettiva di una convergenza di forze per la ricostruzione dell’Europa, a cui si riferiva prima?
E ‘ molto difficile perché mi sembra che la tendenza ad immobilizzarsi sulle “grandi coalizioni” sia molto forte e la situazione in Italia è molto fluida. Mi piacerebbe vedere un’alleanza tra i paesi che soffrono maggiormente per la crisi e l’austerità. Vorrei vedere l’alleanza dei paesi dell’Europa del sud all’interno dell’Unione Europea per affrontare gli stati che impongono austerità. Si potrebbe mettere in minoranza la linea di Merkel. Una volta è stata messa in minoranza la linea Thatcher, quando è stato fatto l’euro. Ora può essere messa in minoranza la linea Merkel. Nel Parlamento Europeo si dovrebbe cercare l’alleanza con altri, come i Verdi tedeschi, che pongono la questione di un “Piano Marshall” per l’Europa.
La candidatura di Alexis Tsipras può contribuire a creare una coalizione di tali forze in Italia, al Sud e in Europa? Una coalizione che superi lo spazio classico dei partiti della sinistra radicale radunando forze sociali più ampie?
Questa è la speranza che abbiamo in Italia in un piccolo gruppo di persone. Vorremmo che in Italia ci fosse una lista civica, di cittadini attivi, una lista di persone della società civile che scelgono Tsipras come candidato alla presidenza della Commissione Europea. Non è semplice, perché abbiamo pochissimo tempo per creare qualcosa. Per farlo ci vorrà tutta l’intelligenza di Alexis Tsipras, come quella che gli ha permesso di formare una coalizione tra le anime della sinistra radicale greca.
E’ chiaro che non dovrebbe essere una coalizione dei vecchi partiti della sinistra radicale, perché non avrebbe alcuna possibilità di successo. Abbiamo bisogno di qualcosa di più grande, qualcosa per scuotere la coscienza della società, superando i margini molto stretti delle formazioni politiche della sinistra radicale. Con l’obiettivo di unire le forze della società colpite dalla crisi.
Il confronto con l’Europa dell’austerità e della barbarie necessita di una maggiore convergenza delle forze sociali rispetto a quelle espresse dai partiti della tradizionale sinistra radicale.
Sicuramente. Abbiamo visto in questi giorni le reazioni e le proteste di alcuni gruppi in Italia e abbiamo visto in precedenza le proteste in Grecia, Spagna, Portogallo. Il confronto con l’Europa dell’austerità è oltre la portata della vecchia sinistra radicale.
Una grande parte di cittadini ha perso la speranza nell’Europa, a questi cittadini bisogna fare un discorso diverso: non dentro o fuori l’Europa, ma come vogliamo cambiare l’Europa e che tipo di Europa vogliamo costruire.
In Grecia si usa il concetto di ricostruzione e rifondazione dell’Europa.
Questo è esattamente l’obiettivo che abbiamo di fronte per presentare una candidatura di Alexis Tsipras in Italia e nell’Europa del Sud. Questa è la sfida. E’ come lasciare alle spalle una guerra, perché gli anni di austerità equivalgono ad una guerra. Soprattutto in Grecia. Dopo la guerra l’Europa è uscita con una voglia di ricostruzione, con un enorme entusiasmo, che dobbiamo ritrovare…

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