lunedì 23 settembre 2013

Lettere alla madre – Charles Baudelaire

Charles Baudelaire muore a 46 anni, e il rapporto con la madre è davvero tormentato, non aveva mai soldi, ne aspettava sempre dalla madre, dalle lettere mica capisci che è lo stesso dei capolavori, davvero strano l'artista, traduceva Edgar Allan Poe, è stato pieno di delusioni e tristezze, un altro sarebbe stato un alcolizzato come tanti, lui ci ha lasciato opere eccelse.
una lettura istruttiva - franz




La prima delle lettere raccolte in questo volume è stata scritta da un ragazzo di non ancora tredici anni; l'ultima, da un uomo di non ancora quarantacinque che dopo poche ore sarebbe stato colpito o, come usa dire, offeso dall'attacco di una malattia mortale - la malattia della sua morte. Tra l'una e l'altra, scandito da tante altre lettere ugualmente piene di tenerezza, sgomento e furore, si stende il tempo durante il quale il "grande abbandonato" ha scritto un libro di poesie che inaugura e oltrepassa la storia della lirica moderna, un libro di prose che fissa insuperabilmente il modello di un genere letterario, alcuni saggi che fondano il pensiero estetico e la critica d'arte contemporanei. Non è certo facile, per il lettore di questo romanzo epistolare univoco e involontario, orripilante e sublime, conciliare la pietà suscitata dall'"interdetto" (come egli stesso si definisce, alludendo all'indelebile umiliazione giudiziaria inflittagli dalla madre) torturato dai debiti e dal disamore, dall'incomprensione altrui e dalla propria "svogliatezza", con la venerazione dovuta a uno dei più grandi artisti e dei più lucidi e operosi intelletti che l'umanità abbia mai prodotto. (Dallo scritto di Giovanni Raboni)

2 commenti:

  1. Spesso la buona letteratura nasce da parti dolorosi. Mi spiace per quanto deve avere sofferto l'autore de "I fiori del male".

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  2. forse è il segreto dell'arte, la materia di partenza è sporca, dolorosa, confusa, il risultato è bellezza

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