sabato 27 luglio 2013

a Sofia, intanto

E’ il movimento Dans – deriva dall’acronimo del ministero dell’interno ma anche da ‘danza’ – che guida le proteste che hanno portato per 40 giorni in piazza migliia di cittadini, per lo più giovani, contro la scelta di nominare il boss dei media bulgari, Delyan Peevski, già implicato in precedenti casi di corruzione, quale responsabile della sicurezza del paese.
Il movimento di protesta si chiama «Dance with me», da ciò l’hashtag #ДАНСwithme: ДАНС è infatti l’acronimo bulgaro di Dipartimento di sicurezza nazionale. La decisione di porre quest’uomo al vertice di un organismo così importante, definita dal leader socialista Stanishev come «una scelta fuori dagli schemi» ha rappresentato l’ennesimo passo falso per il governo tecnico, guidato Plamen Oresharsky. Il neo-premier, presentatosi ai bulgari come un tecnico, capace di risolvere con austerità e moderazione i più urgenti problemi del Paese, era riuscito a riaccendere la speranza di cambiamento nella cittadinanza. Ma a seguito del caso Peevsky, ogni aspettativa positiva nei suoi confronti è stata stroncata.
La “danza” cominciata dai giovani bulgari che non vedono un futuro davanti a sé sta contagiando tutto il popolo bulgaro. E le ragioni non mancano: la Bulgaria è il Paese con il più basso reddito pro capite della Comunità Europea (400 € al mese) e il costo per l’elettricità è raddoppiato, tanto che gran parte dello stipendio di un cittadino medio è utuilizzato per pagare luce e riscaldamento. A far da contraltare alla miseria dei più è l‘ostentata opulenza di oligarchi e mafiosi, che troppo spesso stanno tra le le fila di Stato, servizi segreti o polizia, come Peevski…
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