venerdì 28 giugno 2013

Le soluzioni più ottimali alle problematiche dei problemi - Michele Cortelazzo

…Spero proprio che i firmatari, il dottor Francesco de Sanctis e l'anonimo assessore che credo di aver individuato nella dott. Marina Lazzati, non abbiano letto la lettera prima di concedere la firma, ma abbiano autorizzato ad inserire in calce il loro nome dopo aver concordato con i funzionari il contenuto della circolare, ma non la sua forma.
Infatti, se il merito è discutibile (ma comunque incluso nell'ambito delle scelte politico-gestionali di dirigenti e assessori), la forma è un vero e proprio disastro.
Una volta tanto le caratteristiche del burocratese finiscono in secondo piano. Non che la circolare sia un esempio di buona scrittura amministrativa, ci mancherebbe. Classica la reticenza consentita dall'uso del passivo nella frase «sono previste per il prossimo anno scolastico ulteriori forti diminuzioni di spesa». Ha fatto benissimo Annamaria testa a commentare: «Ah, eccola, la magnifica forma impersonale burocratica. Previste da chi?». Già, previste da chi, dal Padre eterno, dal destino cinico e baro, dal governo? Ma classica anche la totale corrispondenza tra frase e capoverso, in base alla quale si va a capo alla fine di ogni pensierino (scusate, alla fine di ogni frase. Però mi sono venuti prepotentemente alla mente i pensierini che facevo alle elementari: finito uno, si andava a capo a creare quello successivo).
Ma a colpire sono soprattutto i veri e propri errori di grammatica, del tutto inattesi in una circolare scritta da un'istituzione che si occupa di scuola e indirizzata a chi si occupa di scuola.
Facciamo la lista.
1. «Per questo motivo, in pieno accordo con l’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia e con la Direzione Scolastica Regionale che firma congiuntamente questa nota ...»: qui non capisco proprio. Chi firma congiuntamente con chi? Né l’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia né la Direzione Scolastica Regionale firma la lettera. Ma se la firmassero, per l'appunto, la firmano, al plurale. Ma se la Direzione Scolastica Regionale è, in realtà, l'Ufficio Scolastico Regionale, allora sì che firma congiuntamente, e va bene al singolare, ma bisogna dire che firma la nota congiuntamente con qualche altra istituzione, cioè, nel caso specifico, con l'Assessorato provinciale. Insomma, l'errore c'è. L'unico dubbio è se si tratta di un errore di accordo (firma invece di firmare) o di valenza (firma congiuntamente, ma non si dice conchi).
2. «Tale possibilità sarebbe opportunamente consentita dalla riorganizzazione degli orari effettuata dalla recente riforma degli ordinamenti delle Superiori che portano ad un impegno massimo settimanale di 32 ore limitato a pochi corsi di studio e nella generalità dei casi in un arco di 27-30 ore». Anche qui, l'accordo non funziona. Chi è il soggetto di portano? La riorganizzazione degli orari? È singolare. La riforma degli ordinamenti? È ancora singolare. Gli ordinamenti? Non funziona proprio come antecedente del che. Insomma, secondo errore
3. Nello stesso brano: che cos'è che nella generalità dei casi è «in un arco di 27-30 ore»? L'impegno massimo settimanale di 32 ore? Qui o non funziona la sintassi o non funziona l'aritmetica. Non c'è che da scegliere l'errore.

4. «Tale problematica investe pesantemente il problema del riscaldamento». Accidenti! Le problematiche che investono i problemi. A una genialata del genere credo che non fosse mai arrivato nessuno!

5. Tale decisione consentirebbe [...] una più ottimale organizzazione del lavoro del personale ATA». Magnifico questo superlativo di un aggettivo che ha nella sua radice un superlativo. L'errore più pessimo di tutti. (Ops, a forza di leggere questo testo non domino più neanch'io la grammatica dell'italiano).

Insomma, cinque errori cinque in 19 righe. Credo un record mondiale. Complimenti: ci vuole molta applicazione per giungere a questo risultato…

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