lunedì 17 giugno 2013

Il lottatore di sumo che non diventava grosso - Eric-Emmanuel Schmitt

un'altra storia "morale" di Eric-Emmanuel Schmitt.
un ragazzino che deve crescere, e cresce.
una lettura che non annoia - franz



…Se non fosse narrato in prima persona, questo breve e piacevole romanzo di Schmitt sarebbe potuto cominciare con: “C’era  una volta…”. Sembra possedere infatti tutti i requisiti della favola metropolitana. Sebbene la lotta per la sopravvivenza di un ragazzino inibirebbe qualsiasi senso poetico, l’atmosfera è distesa e leggera, mai dimessa, proprio perché Jun, ironico, pungente e tenace, si narra come personaggio molto più maturo di quanto l’età non gli consenta. Lucido, fluente ed essenziale (forse anche troppo),  il testo potrà essere divorato; le pagine scorrono rapidamente; il linguaggio pulito, pacato e mai fuori dalle righe lascia nel lettore un senso di leggerezza. Una passeggiata narrativa fatta di equilibrio fiabesco e fluidi positivi, anche se non manca la sensazione che vi sia qualcosa di inespresso. Dopotutto, Schmitt ci accenna (soltanto) ad un mondo fatto di disciplina e spiritualità, del quale vengono forse nascoste le contraddizioni…

…Protagonista è Jun, un ragazzino di quindici anni di Tokyo che è magro come un'acciuga. Arrabbiato con il mondo e con se stesso, ma soprattutto con la sua famiglia, il ragazzo non riesce ad avere nessun rapporto, se non conflittuale con una madre troppo generosa e con un padre che, suicidandosi, lo ha abbandonato, tanto che se ne va di casa e vagabonda per la città vivendo di un piccolo commercio, pieno di risentimento e di frustrazioni. "Ero intollerante al mondo intero, anche a me stesso. Un soggetto interessantissimo per la medicina, se mai qualcuno si fosse dedicato al mio caso: ero un allergico universale."…

Nessun commento:

Posta un commento