lunedì 8 aprile 2013

le ragioni di Marinella Correggia




Intervenendo giorni fa alla sessione del Consiglio Onu per i diritti umani (Unhrc) con sede a Ginevra, l’organizzazione internazionale North South XXI ha indirizzato parole dure ai paesi membri del Consiglio, che sono quarantasette, a turno. Parole adatte alla commemorazione del decimo anniversario della guerra all’Iraq ma anche al tentativo in corso da parte delle potenze Nato e dei loro alleati arabi di fomentare la guerra in Siria: “Questo Consiglio non ha intrapreso azioni adeguate rispetto all’uso illegale della forza contro i popoli dell’Afghanistan e dell’Iraq (…) Stiamo commemorando l’anniversario dell’assassinio di un milione e mezzo di iracheni – secondo quanto pubblicato da The Lancet – ma il Consiglio non ha fatto nulla per porre fine all’impunità dei responsabili. E da quando la violenza è esplosa in Siria, alcuni stati membri del Consiglio hanno fornito e continuano a fornire armi che alimentano la violenza. Anche la Commissione d’inchiesta del Consiglio sulla Siria viene usata come arma da alcuni degli stati che hanno ucciso in Afghanistan e Iraq. Buona parte del rapporto si fonda su notizie non verificate che non rispondono al minimo standard della prova (…)”
Nella guerra per procura in Siria, condita da una propaganda forse ancora più forte perché a prova di durata, il Consiglio dei diritti umani aiuta la tragedia e sono is soliti paesi a denunciarlo. Abbiamo già riferito delle nostre critiche metodologiche e di contenuto (in francese con sintesi in spagnolo, v. qui:http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1334) al lunghissimo nuovo rapporto della Commissione Coi, la commissione di inchiesta sedicente “indipendente” sui diritti umani in Siria. Il lavoro della Commissione, capitanata fra gli altri dalla giudice svizzera Carla Del Ponte, è basato su racconti di parte e contiene molte accuse non verificate (anche circa i colpevoli di massacri e stragi), fondate solo su testimonianze” raccolte per skype, al telefono, o presso persone segnalate dall’opposizione armata (si parla però di “attivisti”); non comprova nemmeno le molte accuse di “bombardamenti indiscriminati” a panetterie (i video che lo proverebbero non provano nulla…), scuole e ospedali (spesso svuotati e occupati da gruppi armati). I racconti si contraddicono. Inoltre si minimizzano i casi di attentati e stragi da parte dell’opposizione…

…Nonostante questa sceneggiata, noi non ci facciamo impressionare: scarabocchiare qualcosa su un cartoncino e sbandierarlo non fa diventare un eroe e un patriota chi invece è un oppositore del presidente Bashar al-Assad e del suo governo.
Marinella Correggia infatti, al di là di questa abile azione pubblicitaria per se stessa ed il movimento No War di Roma, di cui è rappresentante di spicco, resta un'oppositrice, anche se non-violenta e pacifica, di Bashar al-Assad edel governo da lui presieduto.
Avete mai sentito dire o avete mai letto da parte di Marinella Correggia una parola di sostegno al Presidente al-Assad o all'Esercito Arabo Siriano che col proprio sangue sta difendendo la Patria??? NO!!!
E sapete perchè? Perchè per la Correggia, al di là delle posizioni antagoniste alle ingerenze USA-NATO nelle vicende terroristico/mercenarie siriane, il presidente al-Assad è comunque un "dittatore" e l'eroico Esercito Arabo Siriano è il suo braccio armato. Infatti non troverete MAI un'affermazione di Marinella Correggia e del movimento che rappresenta di stima e/o ammirazione o comunque di riconoscimento dell'elevato sensto di responsabilità, abnegazione, onestà o eroicità e sacrificio del presidente al-Assad o nei confronti dell'esercito siriano nazionale.
Lei non esterna mai contro l'esecutivo di Bashar al-Assad, o contro quello precedente del padre della patria Hafez al-Assad, e neppure contro l'Esercito Arabo Siriano: semplicemente e diplomaticamente non ne fa mai cenno. Non si sbilancia mai, nè a favore, nè contro, in linea col "politically correct".
Marinella Correggia, quale coerente pacifista non-violenta, figlia di quella scuola di pensiero politicamente corretta e "democratica" della "sinistra" occidentale, non può essere una sostenitrice patriota (termine di cui lei non conosce neppure il significato) e possiamo invece considerarla come qualcuno che si stia insinuando e/o facendo accreditare all'interno del movimento di resistenza siriano per domani poter meglio rappresentare quell'opposizione "democratica" che vorrebbe "licenziare" il presidente Bashar al-Assad e mettere dei fiori nei Kalasnikov-AK47 dell'Esercito Arabo Siriano, per formare un soggetto politico nuovo…

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