domenica 10 marzo 2013

gente che ha fretta


Un 2013 nero per le aziende italiane: 5 su 6 temono di fallire entro la fine dell'anno...
Le imprese indicano alcuni motivi precisi come fattori negativi. In cima alla "classifica" c'è la questione credito. Dito puntato, poi, contro la pressione fiscale, che per le imprese supera il tetto del 50%. Il terzo fattore allarmante è il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione. Anzitutto per lo stock da 90-100 miliardi che non viene sbloccato da amministrazioni centrali e locali.
Non solo: le nuove direttive europee adottate recentemente in Italia, che dovrebbero imporre alla pubblica amministrazione di saldare le fatture entro 60 giorni, secondo Unimpresa "trovano scarsissima applicazione". Ritardi dei pagamenti sono evidenziati anche nei rapporti fra privati che si traducono, quarto fattore, in "un colpo tremendo alla circolazione di liquidità e nella crescita delle insolvenze". La quinta fonte di apprensione è lo stop agli investimenti, che rappresenta un fattore e una conseguenza della crisi economica. Il sesto e ultimo elemento critico è l'ingessamento del mercato dell'occupazione.

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