venerdì 1 febbraio 2013

La tigre - John Vaillant

un reportage nel quale la volontà di vendetta della tigre le è fatale, le ammazzano lo stesso, ma qui è sicuro.
a metà strada fra Derzu Usala e Moby Dick, l'impressione a caldo è quella di un grande animale che occupa le menti degli uomini.
io faccio il tifo per le tigri, gatti selvatici cresciuti.
una storia che non si dimentica - franz




... È un libro di confine, difficilmente definibile, che al medesimo tempo ci parla dell' animale totemico per eccellenza, di una wilderness surreale ("giungla boreale", viene definita), di un pezzo di mondo del quale ignoriamo tutto: storia, economia, geografia, composizione umana. Senza contare che durante la presidenza Eltsin quel pezzo di mondo fu messo in vendita al miglior offerente, con devastazioni sociali e ambientali inimmaginabili. Ci stiamo riferendo alla regione estremo-orientale russa del Primorje, grande più o meno come il doppio dell' Austria e che si affaccia sul mar del Giappone. La straordinaria durezza dell' habitat naturale rende la vita quotidiana degli uomini altrettanto dura e pericolosa. Uniche ricchezze il legname, le miniere e la pesca,a cui si aggiunge- in un contesto di generalizzata corruzione - il mercato nero e la caccia di frodo del felino più grande del mondo: la tigre dell' Amur…

Volete leggere una storia in cui una spietata volontà di morte e vendetta degna di Moby Dick si amalgama con un definitivo e duro paesaggio simile al Grande Nord cantato da Jack London? Volete leggere una storia in cui la saggezza tramandata da Dersu Uzala vive a contatto con le schegge dell’ex impero sovietico e con ambienti degni di un’inchiesta dell’ispettore Arkady Renko? Volete leggere una storia che fonde i piani narrativi della docufiction letteraria, del reportage giornalistico di ampio respiro e del romanzo d’avventura? Allora dovete leggere La tigre, un’avventura siberiana di vendetta e sopravvivenza

La apariencia de este libro resulta engañosa; tanto el título, como el subtítulo, como el diseño de la portada, como el apellido de su desconocido escritor idéntico al de una marca de calentadores de agua, te hacen pensar que estás ante un libro de vete tú a saber qué. Pero tras esa apariencia se encuentra uno de los mejores libros que he leído en mi vida. Hay libros buenos y malos, largos y cortos, que contienen información, desinformación, conocimientos, paparruchas y pamplinas. Sin embargo pocos libros hay que contengan sabiduría. La palabra sabiduría proviene de la palabra saborear y en su origen no tenía relación con el saber sino con el gustar, el paladear y gozar la verdad. La socorrida Wikipedia dedica una extensa entrada a esta palabra, copio y pego aquí las primeras líneas: «La sabiduría es una habilidad que se desarrolla con la aplicación de la inteligencia en la experiencia, obteniendo conclusiones que nos dan un mayor entendimiento, que a su vez nos capacitan para reflexionar, sacando conclusiones que nos dan discernimiento de la verdad, lo bueno y lo malo». Creo que lo deja bastante claro…

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