mercoledì 16 gennaio 2013

il Canada dice no agli F-35


Alla fine è successo, la notizia è arrivata: per la prima volta un Paese partecipante al progetto del cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter ha deciso di fermarsi, di resettare la propria partecipazione. Si tratta del Canada che, dopo diverse indiscrezioni dei giorni scorsi, ha ufficialmente deciso di fermarsi per valutare costi ed implicazioni della scelta. In una dichiarazione resa ai media dal ministro della Difesa Peter MacKay si è sottolineato come il progetto non sia ancora definitivamente accantonato ma che il governo "non deciderà quale aereo da guerra comprare fino al definitivo completamento di tutti i complessi passi di valutazione" che una scelta del genere deve comportare.
Il Governo canadese era da tempo messo sotto pressione sia dall'opinione pubblica che dall'opposizione per la sua adesione al programma Joint Strike Fighter, avvenuta acriticamente e senza una reale valutazione dei costi (ed anzi con alcune omissioni strategiche sui dati per ottenere voto positivo in Parlamento). Dopo altri casi di sospensione (Norvegia, Australia) o voti parlamentari di cancellazione della partecipazione non ancora però messi in opera dal Governo (Olanda) il caso canadese costituisce finora la più grande rottura del fronte delle nazioni sviluppatrici e produttrici del super-caccia stealth di quinta generazione che da tempo sta però sperimendanto enormi problemi tecnici e una mostruosa crescita dei costi di produzione. Ma soprattutto la decisioen del Governo di Ottawa dimostra come le voci che anche in Italia da tempo si levano contro questo aereo d'attacco, che ormai è davvero e senza dubbio il più costoso progetto miltiare della storia, non siano solo delle cassandre idealiste e figlie di utopia pacifista ma abbiano invece fin da subito centrato i problemi di questa situazione.
Cercando quindi di contribuire a far ragionare anche il nostro Governo, che su questo progetto continua a voler mettere troppi miliardi di euro. La decisione è sicuramente derivata da approfondimenti tecnici, ed in particolare da un recente rapporto elaborato da KPMG ha infatti determinato un costo per i circa 40 anni di vita del caccia inoltre 40 miliardi. L'audit esterno indipendente ha essenzialmente certificato questi costi arrivando ad una cifra complessiva (considerando anche eventuali perdite di aerei) di quasi 46 miliardi, cioè almeno tre volte tanto le prime previsioni governative. In precedenza anche gli uffici dell’Auditor General (equivalente ad una nostra Corte dei Conti) e il Capo di Stato Maggiore della Difesa avevano sollevato dubbi sia sui costi che sugli aspetti tecnici...

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