venerdì 2 novembre 2012

Javier Marías, c'è chi dice no


Letteratura, politica, premi e denaro. Sono questi i protagonisti di una vicenda particolare che ha visto lo scrittore spagnolo Javier Marías rifiutare il Premio Nacional de Narrativa, con cui il governo premia il miglior libro elargendo all'autore 20 mila euro
Marías è stato investito del riconoscimento grazie al romanzo Los enamoramientos, ma non ha voluto accettare il premio per motivi ideologici. «Lo Stato non ha nulla da darmi per il compito di scrittore che ho scelto di mia iniziativa.» Che dire, un tipo bello tosto, che non ha fatto una piega davanti a tutti quei quattrini perché, come dice, ha sempre rifiutato di legarsi alla politica, di qualsiasi partito, evitando di intascare denaro pubblico. All'inizio dell'anno aveva già rifiutato altri 15 mila euro per un premio analogo e ha chiesto di essere escluso dalla lista del prestigiosissimo premio Cervantes. Ovviamente la posizione dello scrittore ha alzato un polverone, suscitando l'irritazione di molti, compreso Marcos Giralt Torrente, il vincitore uscente del Premio Nacional.
Ma Javier Marías è irremovibile. La sua avversione nei confronti delle istituzioni governative ha ragioni profonde, legate alla storia del padre, l'illustre filosofo Julián Marías che non ottenne mai alcun riconoscimento ufficiale dalla Spagna. La sua scelta può far discutere, ma in un'epoca in cui la cultura si lega a doppio filo con il business e sembra essere lontana anni luce dalla tensione morale del passato, questo gesto acquista un valore particolare e ci dice che alla letteratura non serve la paghetta ministeriale, perché fortunatamente i buoni libri non scadono, mentre i governi sì.  

“Ante la noticia de que mi novela Los enamoramientos ha sido distinguida con el Premio Nacional de Narrativa de este año, quisiera agradecer profundamente, antes de nada, la gentileza y la generosidad de los miembros del jurado por haberla tenido en tanta consideración.
Al ser este un galardón institucional, oficial y estatal, otorgado por el Ministerio de Cultura, no me es posible, sin embargo, aceptarlo. Lamentaría que esta postura mía se viera como un desdén hacia nadie. No lo es. Se trata solamente de una cuestión de consecuencia. Es decir, de mi deseo de ser consecuente.
Desde hace muchos años no he aceptado ninguna invitación de los institutos Cervantes, ni del Ministerio de Cultura, ni siquiera de las Universidades públicas o de Televisión Española. Durante todo este tiempo he esquivado a las instituciones del Estado, independientemente de qué partido gobernara, y he rechazado toda remuneración que procediera del erario público. (...) Y en verdad lamento no poder aceptar lo que en otras épocas habría sido tan sólo motivo de alegría".

2 commenti:

  1. Un altro motivo per leggere Marias.E un altro motivo per leggere il tuo blog che segnala sempre notizie interessanti.

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  2. ti ringrazio per la stima:)

    di Marías non mi piace tutto, ma è bravissimo

    qui (http://www.javiermarias.es/ESPECIALCTB/ManuscritoEnelviajedenovio.html) un suo racconto perfetto,per i miei gusti, non so se mai è apparso in italiano

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