domenica 21 ottobre 2012

Hollande ha detto proprio «riformatorio» - Marco d’Eramo


«L'Europa non può essere un riformatorio». Nessun giornale italiano ha ripreso - et pour cause - quest'affermazione che il presidente francese François Hollande ha pronunciato in un'intervista concessa a sei importanti quotidiani europei (tra cui La Stampa). Eppure lo spagnolo El Pais proprio questa frase usava come titolo, e a ragione, perché il termine «riformatorio» centra il nocciolo del problema e riassume in sé la natura foucaultiana, panottica, disciplinare, che la gestione della crisi dell'euro sta assumendo.
Quel che Bruxelles, la Troika, la Banca centrale europea (Bce) e il governo tedesco infliggono da quasi tre anni alla Grecia è una limpida illustrazione di quella tecnica - comune a eserciti, carceri, ospedali, scuole e fabbriche, cioè a tutti gli apparati «disciplinari» - che Foucault chiamava «ortopedia» e che raffigurava con le grucce serrate attorno a un alberello per «raddrizzarlo». Foucault si meravigliava che a un certo punto della storia gli umani non si fossero più limitati a punire i criminali e i delinquenti, ma considerarono che si poteva nello stesso tempo punirli e redimerli, castigarli e rieducarli, che disciplina e penitenza avessero un potere catartico…

4 commenti:

  1. bell'articolo, anche se non condivido i toni conclusivi.

    comunque, se ricordo bene, il Bund ha un chiaro potere di controllo sui Laender che non rispettano i vincoli di bilancio... ma potrei errarmi

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  2. che ci sia un etica protestante o puritana a giocare (condurre) la partita, mi sembra evidente, ma forse è materia di Jung o Foucault, da lì nasce il resto

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  3. ah, Foucault! me lo sto leggendo proprio ora

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  4. anch'io devo approfondire, so poco, ma capisco che Foucault è roba che vale

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