martedì 30 ottobre 2012

Deporre i poveri dalla croce: Cristologia della Liberazione - (a cura di) Leonardo Boff


“Il fratello che è aiutato dal fratello è come una città inespugnabile” (Pr 18,19): questa è l’esperienza che noi teologi e teologhe vogliamo trasmettere al nostro fratello Jon Sobrino, sottoposto a una penosa tribolazione a causa della sua riflessione e meditazione della fede, che è quello che si chiama “teologia”. Che egli si senta, con il nostro appoggio di fratelli e sorelle, forte come una fortezza.
Un debole più un altro debole non fanno due deboli ma un forte, perché la solidarietà genera forza e crea la solidità della fraternità. Per quanto individualmente deboli, siamo molti al suo fianco, costituendo la forza del sacramentum fraternitatis, il sacramento della fraternità.
Manifestiamo la nostra fraternità, facendo quello che Jon Sobrino ha sempre fatto con serietà e compassione: pensare la fede in Cristo nel contesto dei popoli crocifissi. Questo è stata sempre, questo è, e, soprattutto, questo è determinata a continuare ad essere, la nostra “cristologia della liberazione”, quella che tutti noi scriviamo, facciamo e viviamo: sì, una teologia militante, che lotta per “far scendere dalla croce i poveri”, senza pretese neutralità o ipocrite equidistanze. Tutti i lavori che compongono questo libro digitale colgono l’occasione propizia offerta dalla notificazione vaticana su alcuni punti della sua cristologia, per portare avanti quello che, a nostro giudizio, egli ha scritto, da parte sua, in maniera tanto pertinente, ortodossa e ortoprassica, sul significato della fede in Gesù Cristo a partire dall’umanità umiliata di milioni di fratelli e sorelle delle nostre società periferiche.
Jon Sobrino ci ha insegnato come le Chiese possono unire le forze nella resurrezione di questi crocifissi. Abbiamo coscienza della limitatezza dei nostri lavori. Non sono niente di fronte alla ricchezza che è Cristo. “Tacete, raccogliete l’Assoluto”, diceva Kierkegaard in riferimento a Cristo. Ma se, malgrado ciò, parliamo, non lo facciamo su Cristo come un oggetto che ci sfida,
ma a partire da Cristo come Colui che è il nostro Liberatore e la nostra Speranza che c’è ancora salvezza per il mondo, soprattutto per gli ignorati emarginati delle nostre società.
Facciamo nostre le parole di San Giovanni della Croce, mistico ardente. “Molto c’è da approfondire in Cristo, essendo egli come una ricca miniera con molte cavità piene di tesori, e per quanto si scavi non si giunge mai alla fine né si arriva ad esaurirla; al contrario, si vanno
scoprendo in ogni cavità nuovi filoni e nuove ricchezze, qui e lì, come testimonia San Paolo quando dice dello stesso Cristo: in Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza (Col 2,3)”.
Leonardo Boff

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