domenica 2 settembre 2012

Callisto – Torsten Krol

ti dispiace arrivare alla fine e lo leggi con piacere e coinvolgimento e fai il tifo per Odell, un Forrest Gump sfortunato.
un libro formidabile, non te ne penti, promesso - franz



Krol rimodella il suo giovane Holden del terzo millennio sulle figure dell'oggi filtrando dalla melassa massmediatica, tutte le infinite serie televisive che finiscono per formare la sotto-cultura di riferimento di Odell (una specie di Fox-generation). A tutto questo il ragazzo non ha da contrapporre che un libro per l'infanzia – l'unico libro da lui letto, letto e riletto – intitolato Il cucciolo; Krol traccia così la possibile traiettoria di un incubo tutto americano e ce la porge, crudamente.
...E noi ci siamo divertiti a leggerla.

La trama è semplice e l’inizio, volutamente, tra i più classici: Odell Deefus, tipico ragazzotto americano con pochi grammi di sale in zucca, foto di Condoleezza Rice nel portafoglio, prende la macchina per andare all’ufficio di reclutamento dell’esercito nella cittadina di Callisto, Kansas. Come si può immaginare, a quell’ufficio non arriverà mai. La sua auto mezza scassata deciderà di rompersi proprio alle porte del paese, davanti al vialetto d’ingresso di un tale che tiene sul comodino una copia del Corano. Da qui in poi la catena casuale e causale degli eventi non darà tregua al povero Odell, e non darà tregua nemmeno a noi lettori, che ci troveremo a leggere fino alle tre di notte riuscendo malamente a soffocare le risate per non svegliare nessuno. Ma non è ironia d’accatto, Krol sa essere sottile; e sottilmente s’insinua fra retorica terrorismofobica, serie tv in loop, mass media, pizze surgelate, senatori a caccia di voti, teleimbonitori, innamoramenti sfortunati, servizi segreti e supersegreti, CSI, Guantanamo. Questa è satira.
Ma nel dipanarsi degli eventi Krol non ci risparmia niente: l’amarezza, la compassione, il dolore, l’incazzatura; nemmeno ci risparmia di affezionarci ad Odell, troppo stupido o candidamente ingenuo per capire cosa gli stia succedendo, in una sorta di romanzo di formazione al contrario, dove il protagonista giunge alla conclusione che la cosa migliore è non sapere…

Odell, questo il nome del protagonista, vive ingenuamente in questo mondo incomprensibile tra omicidi cruenti, storie di corruzione e droga, amori non ricambiati, predicatori integralisti, razzismo, agenti della CIA terminando questa folle corsa nelle torture della prigione di Guantanamo. Proprio quest’ultima parte del romanzo è quella più intensa. L’autore riesce a mescolare il surreale percorso del protagonista e la leggerezza del suo racconto con la crudezza degli orrori che vengono perpetrati all’interno della prigione. Penso che la parabola di questo personaggio, da crociato della democrazia a vittima di quella stessa illusione, sia una delle storie più coinvolgenti che la recente editoria abbia prodotto…

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