martedì 24 luglio 2012

Il Terzo Reich - Roberto Bolaño

un libro che avvince, dove molto non viene detto, la fine è precipitosa, non c'era tempo.
mi ha ricordato questo.
è un libro imperfetto, ma non ti stacchi.
essercene libri così imperfetti  - franz




Stiamo parlando dunque di un libro composto da un Bolano giovane, o quasi, già arrivato in pianta stabile in Spagna, e che in quei periodi si era trasferito da Barcellona a Blanes. Sappiamo che aveva cominciato a scrivere senza sapere dove sarebbe andato a parare, e che in seguito avrebbe giurato di non accingersi mai più in vita sua, per nessun motivo, ad approcciare un lavoro di scrittura con quelle premesse. Tornando al giudizio impietoso del suo autore, Il Terzo Reich non è "una vera merda", nella maniera più assoluta. Al contrario, per buona parte sfiora il capolavoro…

…Terzo Reich è giustappunto un gioco, un wargame, che ripropone gli scenari della Seconda guerra mondiale e del quale Udo Berger, giovanotto tedesco in vacanza in un piccolo centro sulla Costa Brava in compagnia della sua bella fidanzata, è un profondo conoscitore. Come avviene nei romanzi di Dick, la cappa sonnacchiosa di questo luogo di villeggiatura si colora a poco a poco di un mistero indefinibile. Gli eventi ci vengono riferiti, in forma diaristica e non aliena da una certa pedanteria, da Udo in persona, il quale, anziché godersi il mare e l’amore, preferisce starsene chiuso in albergo a elaborare nuove strategie. L’immersione in questo mondo speculativo lo aliena dal mondo circostante rendendolo un narratore inaffidabile, per cui ci è impossibile stabilire in quale misura gli strani personaggi che entrano in scena siano reali o un parto della maniacale fantasia di Udo. Fatto sta che nel giro di poche pagine, senza quasi capire come, l’albergo ci appare come un luogo da fare invidia al sinistro Overlook Hotel di Shining…

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