domenica 15 luglio 2012

Dakota delle bianche dimore - Philip Ridley


Philip Ridley ti cattura senza pietà.
anche Dakota è una ragazzina che vive in un mondo in rovina e riesce a trovare la sua strada, un po' investigatrice un po' sognatrice.
fino alla fine non ti fermi, bello - franz




…Fin dalla sua prima apparizione in Italia con lo splendido Dakota delle Bianche Dimore, l’autore inglese ci ha abituato a periferie degradate, a palazzoni sbrecciati, a giardinetti striminziti e sepolti dal cemento o dai rifiuti.
Eppure a ben vedere solo raramente la città compare nelle sue storie come entità complessiva: si tratta piuttosto di piccole porzioni, di microcosmi, di schegge metropolitane impazzite, che via via si incarnano in poche case, in singole strade, in quartieri residenziali, in centri commerciali. Simile scelta si deve anche al desiderio di costruire ambienti a misura di ragazzini, ancora non pienamente in possesso di una ampia topografia e colti proprio nel momento di un progressivo allargamento del proprio raggio di azione. Buttarsi a capofitto nella forma indistinta della metropoli potrebbe addirittura essere annichilente se non si è pronti ad affrontare la quantità di percezioni simultanee di colori, luci, odori, movimenti, volti

E' un giallo intricato, ma facilmente risolvibile da una mente allenata che abbia un minimo di fantasia. L'autore fa ridere, ma allo stesso tempo emozionare e spaventare il lettore, ed e' riuscito a mettere in evidenza alcuni aspetti della vita molto importanti come, ad esempio, la buona volontà, che caratterizza quasi tutti i personaggi.Questi, senza mai scoraggiarsi, cercano una soluzione a ogni domanda, lasciandone anche una irrisolta a cui dovrete dare voi la risposta. Il libro e' caratterizzato da due temi principali: quello del raggiungimento degli ideali da parte di chiunque, anche di un "poveraccio", e quello della solitudine che ogni personaggio ha in diverse quantità, ma che on vorrebbe avere. C'e' chi e' considerato un povero pazzo, chi un sognatore o uno stupido, chi una persona "diversa", ma nessuno pensa che, se sono così, e' solo colpa di coloro che li hanno abbandonati. Spero di essere riuscito a convincere qualcuno a questa lettura, e consiglio a chi l'abbia già letto e lasciato a metà, di cominciarlo con occhi diversi…

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