mercoledì 25 luglio 2012

Creare direttamente un milione di posti di lavoro - Luciano Gallino


La proposta:
  1. Istituire un’Agenzia per l’occupazione simile alla Works Progress Administration del New Deal americano (works = opere pubbliche). L’Agenzia stabilisce i criteri di assunzione, il numero delle persone da assumere, il livello della retribuzione, i settori cui assegnarle. Le assunzioni vengono però effettuate e gestite unicamente su scala locale, da comuni, regioni, enti del volontariato, servizi del lavoro, ecc.
  2. Per cominciare si dovrebbe puntare ad assumere rapidamente almeno un milione di persone. Poiché tale numero è inferiore a quello dei disoccupati e dei precari, occorre stabilire inizialmente dei requisiti in cui i candidati dovrebbero rientrare. Un requisito ovvio potrebbe essere l’età: p. e. 16-30 anni, oltre ovviamente alla condizione di disoccupato o precario.
  3. L’Agenzia offre un lavoro a chiunque, in possesso dei requisiti richiamati sopra, lo richieda e sia in grado di lavorare.
  4. Le persone assunte dall'Agenzia dovrebbero venire impiegate unicamente in progetti di pubblica utilità diffusi sul territorio e ad alta intensità di lavoro. (Le grandi opere non presentano né l’una né l’altra caratteristica). Progetti del genere potrebbero essere: la messa in sicurezza di edifici scolastici (oggi il 50% non lo sono); il risanamento idrogeologico di aree particolarmente dissestate; la ristrutturazione degli ospedali (nel 70% dei casi la loro struttura non è adeguata per i modelli di cura e di intervento oggi prevalenti). Per attuare progetti del genere sarebbero richieste ogni sorta di figure professionali.
  5. Finanziamento. Nell’ipotesi che ogni nuovo occupato costi 25.000 euro, per crearne un milione occorrono 25 miliardi l’anno (la maggior parte dei quali rientrebbero immediatamente nel circuito dell’economia). Si può pensare a una molteplicità di fonti: fondi europei; cassa depositi e prestiti; una patrimoniale di scopo dell’1% sui patrimoni finanziari superiori a 200.000 euro (la applica la Svizzera da almeno mezzo secolo); obbligazioni mirate. Andrebbero altresì considerate altre fonti. Ad esempio, si potrebbe offrire a cassaintegrati di lunga durata la possibilità di scegliere liberamente se lavorare a 1000-1200 euro al mese piuttosto che stare a casa a 750, a condizione che sia conservato il posto di lavoro (è possibile, con l’istituto del distacco). Qualcosa del genere andrebbe considerato per chi riceve un sussidio di disoccupazione. In questi casi l’onere per il bilancio pubblico (includendo in questo l’Inps) scenderebbe di due terzi. Infine va tenuto conto che molte imprese sarebbero interessate a utilizzare lavoratori pagando, per dire, soltanto un terzo del loro costo totale.

8 commenti:

  1. una modesta proposta: costringere per legge le compagnie telefoniche, del gas, dell'elettricità, postali, ad avere un ufficio per i rapporti con i clienti, almeno un ufficio ogni 5km, oppure ogni 10mila abitanti.
    Non ne posso più dei call center, e soprattutto vorrei tornare ad avere un rapporto corretto con le aziende, senza venditori rompicoglioni che se gli fai mezza domanda cercano di appiopparti tutto un malloppone.
    Sono sicuro che con un programma di questo tipo, ma messo giù bene, arriverebbe una valanga di consensi
    :-)
    finanziamenti? basterebbe dimezzare lo stipendio ai manager, tanto lo yacht se lo sono già comperato, idem la bmw

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  2. costerebbe un po' di più rispetto al call center romeni albanesi o tunisini, ma hanno tanti di quei profitti e rendite di posizione che le imprese non soffriranno troppo, e tutti staremmo meglio.

    se poi il finanziamento avviene con riduzione dei costi per dirigenti meglio ancora per i bilanci. no?

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  3. i manager teorizzano che loro sono migliori, perciò meritano. Come dire: io sono come Messi, come Pavarotti, unico o quasi al mondo, un fenomeno inarrivabile...A me lo hanno detto apertamente almeno due Capi del Personale, col Direttore che annuiva gravemente di fianco a lui (l'argomento era: diecimila lire in più al mese, un passaggio di livello...)
    (lo so che queste cose le sai già)
    :-)

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    1. forse sembra un po' troppo maoista o polpotiano, non per la vita, ma uno stage di un mese a raccogliere pomodori, con lo stesso trattamento di romeni e tunisini, a tanti dirigenti, e parlamentari, naturalmente, farebbe affrontare le cose in moo diverso, credo.

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    2. diciamo che farebbe bene a larga parte (praticamente tutta) la popolazione italiana. magari in condizioni più umanizzate, sarebbe un ottimo surrogato del servizio militare (se non erro, in Israele hanno un periodo obbligatorio nei Kibbutz...)

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    3. viva gli stages sul campo, allora.

      ai ragazzini svogliati, che si annoiano ad andare a scuola, potrei consigliare uno stage come minatore in Sudafrica, o in Cina;
      dopo l'entusiasmo per lo studio e la scuola potrebbe solo aumentare:)

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  4. Gallino è uno studioso di spessore, e si vede.
    Le proposte mi paiono ottime, anche se vi intravedo un piccolo vizio: non so quante figure professionali (quanti tipi) potrebbero essere impiegate, al contrario dell`autore credo relativamente poche e temo, di conseguenza, che in non pochi potrebbero rifiutare l`impiego perchè non rispondente alle loro qualifiche....

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    1. certo che va studiato nel dettaglio, ma ne vale le pena, anche perché alternative, oltre la fame e la depressione, ne vedo poche

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