mercoledì 25 aprile 2012

Il negozio dei suicidi - Jean Teulé

dopo aver letto "Vita breve di un giovane gentiluomo" (un piccolo commento qui), questo negozietto dei suicidi è un libretto senz'arte né parte, fa sorridere ogni tanto, ma niente più.
non dite di non essere stati avvisati...- franz



un frullato di battute e trovate più o meno convincenti, una esagerazione che vuole essere spiritosa e che spesso risulta, invece, noiosetta proprio per la sua scontata banalità o strampalaggine. L’idea è buona ma non decolla. C'era proprio bisogno di tradurre il libro?

Jean Teulé, affermato romanziere (e autore televisivo e teatrale) transalpino, di estrazione fumettistica, in questa divertente e leggera opera affronta la tematica della morte partendo da un curioso punto di vista. Come in un caleidoscopio infatti Teulé ribalta completamente la prospettiva tetra del tema affrontato, creando un'innegabile effetto di ironico cinismo ad alto effetto comico. Forse una tale struttura narrativa man mano che si procede, alla lunga fa perdere al romanzo un po' di tono e di smalto. Il finale a sorpresa riabilita però il tutto, restituendo valore ad un libro non certo indimenticabile, ma che ha l'indubbia capacità d'intrattenere sorridendo...

Il titolo originale è Le Magasin Des Suicides ed è la nuova commedia di Patrice Leconte, francese classe 1947, da lui diretta e scritta insieme a Jean Teulé. Il film è una co-produzione tra Francia, Canada e Belgio. 
La storia è un adattamento dei lavori di Jean Teule e ha per protagonsita la famiglia Tuvache, il cui negozio vende articoli ed accessori che "garantiscono con successo un suicidio". Una storia che inizia con tutti i canoni pessimistici che il titolo riesce ad evocare, ma che garantisce un finale molto più lieto…

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