giovedì 15 marzo 2012

ministri al cinema

Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato Verità e Giustizia per Genova ha scritto questa interessante lettera aperta a Repubblica, dopo una dichiarazione della ministra Cancellieri dei giorni scorsi. Pare che per la signora Cancellieri undici anni, con centinaia di udienze in tribunale e due gradi di giudizio, siano passati invano. 

Ho letto su Repubblica di sabato, 10 marzo 2012, all’interno di un trafiletto pubblicato a pag. 10, che il Ministro degli Interni, sig.ra Cancellieri, ha annunciato che andrà a vedere il film sulle violenze al G8 nella scuola Diaz, poiché “il Paese ama molto le forze dell’ordine, però è giusto, che mi vada a documentare perché tanto più si conosce, tanto meglio si fa”.
Sig.ra Cancellieri, mi scusi, ma Lei dove è stata negli ultimi dieci anni? Sulla Luna od un altro pianeta? Perché se si fosse trovata su questa terra e
magari in Italia, si sarebbe dovuta accorgere di quello che è successo dieci anni fa a Genova, perché ha coinvolto centinaia di manifestanti, italiani e stranieri, feriti, torturati, fermati ed arrestati ingiustamente, di un
ragazzo di vent’anni ucciso, di nome Carlo Giuliani, tutto questo ad opera delle forze dell’ordine “tanto amate dal Paese”. Della più grande violazione dei diritti umani dal dopoguerra in un paese occidentale, come dichiarato da Amnesty International.
E, negli anni successivi, si sarebbe potuta accorgere dei processi che si sono celebrati a Genova, per le violenze delle forze di polizia in piazza, alla scuola Diaz, nella caserma di Bolzaneto. Delle decine di appartenenti alle forze dell’ordine, tra i quali alti funzionari della Polizia Italiana (tanto amata) condannati in primo e secondo grado. E sì che è stata anche prefetto a Genova! 
E per documentarsi, per conoscere, per meglio fare, lei ha bisogno di andare a vedere un film? Una fiction? Che non riporta nemmeno i nomi dei responsabili di tanta cieca violenza? Se vuole posso aiutarla, si tratta di alcuni dei funzionari, nel frattempo tutti promossi, nonostante i processi e le sentenze di condanna, ai vertici della “tanto amata” polizia italiana…

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