mercoledì 21 dicembre 2011

Farina e Vendrame, grande calcio

…Cosa ha fatto Simone Farina? Nel settembre scorso, ha rifiutato di truccare la gara di Coppa Italia tra Gubbio e Cesena: ha detto no a duecentomila euro sull’unghia, da dividere con altri due difensori e il portiere della sua squadra. Dovevano ‘solo’ incassare qualche gol. Niente da fare. Farina ha detto no ad Alessandro Zamperini, suo ex compagno nelle giovanili della Roma e nuovo alfiere dell’associazione internazionale con regia asiatica. Ma non solo. Oltre al diniego, il difensore della compagine eugubina ha fatto anche altro: è andato dai carabinieri e ha denunciato tutto e tutti…

Ma il vero problema di Ezio era un altro. Per sua stessa ammissione, lui “amava giocare a pallone, ma non gli piaceva fare il calciatore”. E per questo non riusciva a sopportare l’estrema rigidità di quel mondo, lui che era un poeta ribelle già ai tempi, amico fraterno di Piero Ciampi. Di quel mondo mal sopportava anche combine, intrallazzi, partite truccate, truffe. Prima di tutto per rispetto degli sportivi che seguivano il calcio con passione, la stessa con cui lui giocava. Così nella stagione 1976-’77, durante il campionato di Serie C, si rese protagonista di un episodio che ancora val la pena di essere ricordato e raccontato. La partita era Padova-Cremonese. Ezio Vendrame vestiva la maglia del Padova. Il giocatore sapeva che il risultato era già stato concordato prima di scendere in campo. Da sempre, Ezio era insofferente a questo tipo di accordi. Così, durante una sonnecchiante fase di gioco a centrocampo, prese palla, si girò e puntò verso l’area della propria squadra. Anche i compagni erano confusi e smarriti. Qualcuno provò a fermarlo, ma Ezio lo dribblò e proseguì la corsa verso la porta fino a trovarsi a tu per tu con il proprio portiere. A quel punto, dopo aver fintato il tiro, stoppò il pallone con la pianta del piede. Tutti i tifosi del Padova, che lo avevano seguito con sguardo allibito, tirarono un sospiro di sollievo. Tra il pubblico, però, c’era anche qualcuno debole di cuore. Un tifoso che si spaventò a tal punto da morire di infarto…

4 commenti:

  1. nel calcio si vendono le partite alla grande...oggi, poi, rispetto al passato si può anche scommettere sul risultato del primo tempo, su 2-0 o 2-1, ma guai a dirlo, verrebbe giù tutto il baraccone. Finora è andata così: che la giustizia sportiva colpisce questo e quello, un po' a casaccio, senza indagare più di quel tanto, e la parte marcia resta ben nascosta e continua a crescere.
    Non è una novità, riguarda anche i mondiali (quel 6-0 dell'Argentina al Perù, all'epoca della dittatura, 1978...) (o Ronaldo mandato in campo ai limiti del collasso fisico, nella finale con la Francia).
    Di mio, sono orgoglioso di una cosa: non ho mai speso un centesimo né una lira per questo calcio. Lo seguo, quando vedo cose belle mi piace, ma quanto a dargli soldi...

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  2. intanto c'è il Barcelona e poi per un ricordo di Meroni, Giggirriva, Baggio e Zola abbiamo youtube:)

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  3. io penso alla Juve di Boniperti presidente (i miei 14 anni), a Trapattoni, a Causio e Bettega, ai Gentile e ai Torricelli, eccetera eccetera. Mi piacerebbe riscriverla, la storia del calcio: la mia fortuna è stata mio padre, che non era tifoso di nessuna squadra ma era competente e appassionato.
    E sì, certo, in positivo va messo il Cagliari di Scopigno (chi c'era non se lo dimentica), il Toro di Radice, Nils Liedholm, Nereo Rocco... Quando dico che mi piacerebbe riscrivere la storia del calcio penso alle amfetamine degli anni '60 (ne ha parlato per esteso il fratello di Mazzola), a tutto quello che è circolato negli anni '80 (il prof. Conconi, quello di Moser, di Cova, del Milan di Sacchi, eccetera), alla Fiorentina degli anni '70 dove usavano i raggi X a tonnellate...
    Brutti discorsi, ma siamo tra adulti e penso che si possa farli. Mi dispiace molto vedere che c'è chi pensa ancora ai rigori e agli arbitri come fonte di tutti i mali, come minimo bisognerebbe dire "santa ingenuità" (sul Barcellona ho molti dubbi, spero sempre che dietro non ci siano storie brutte).

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  4. non dimentichiamoci che un certo dr. Fuentes si è pronunciato sulla spagna campione del mondo... (credo le parole esatte fossero "se dicessi tutto quello che so, gli toglierebbero immediatamente il titolo").
    il calcio, come tanti altri sport, è "malato", purtroppo staccarsene e difficile.
    per fortuna, anche qui esistono ancora giocatori, squadre, storie che riescono ad emozionarci.... questa è la fregatura! altrimenti non lo guarderemo comunque più.

    quella di Farina, è una di queste belle storie. un pò come il ciclista (Simeoni, se ricordo bene) che denunciò l'abuso di doping... Prandelli fa benissimo a premiarlo con la convocazione, incentivare comportamenti onesti è l'unico modo per guarire il calcio e tutta l'italia

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